Assadakah News - Si moltiplicano le manifestazioni a sostegno del libero Stato di Palestina, e contro la guerra scatenata da Israele nella Striscia di Gaza. Nuova protesta all’università di Bologna, da parte del movimento studentesco. Il Senato Accademico è in discussione la mozione, proposta dallo stesso movimento, che impegna l'Alma Mater a prendere posizione a favore del boicottaggio accademico contro le università israeliane, considerate il nervo dell'industria bellica dello Stato d'Israele.
Oltre un centinaio di studenti si sono riuniti dalle 9 di questa mattina in piazza Scaravilli, di fronte al Rettorato. Una delegazione è stata poi ricevuta in Senato, per spiegare le ragioni a sostegno del boicottaggio. Al gruppetto hanno preso parte anche due famiglie rifugiate da Gaza, in cura all'istituto Rizzoli. Si tratta di due bambine di quattro e sei anni, che hanno riportato fratture multiple alle gambe a causa dei crolli dovuti ai bombardamenti (una è l'unica superstite della sua famiglia), accompagnate da due parenti. Con loro un medico di origine palestinese, che le ha in cura dopo le dimissioni dall'ospedale, che si è occupato di tradurre il loro racconto.
"La situazione a Gaza è drammatica - dice il dottor Wesam Abdelfattah - bambini e ragazzi vengono amputati perché non ci sono antibiotici contro le cancrene. Epatiti e infenzioni sono diffuse ovunque, perché non c'è acqua pulita. Una di queste due bambine è stata operata senza anestesia per togliere le schegge dalle gambe". E' stata eretta nella notte sul piazzale in pietra davanti all'edificio principale dell'Università di Trieste una piccola tendopoli a sostegno della causa palestinese nel conflitto in Medioriente.
Si tratta di una manciata di tende, e un gazebo, 'piantate' dallo stesso gruppo di studenti e attivisti pro-Palestina, ora ridotti a una quindicina di persone, che ieri hanno protestato nell'Ateneo cercando, senza successo, di interrompere la seduta del Senato accademico.
Al momento i coordinatori del gruppo non rilasciano dichiarazioni alla stampa. Salvo gli striscioni appesi su alcune colonne, i portici e il piazzale continuano a essere normalmente usati e frequentati dagli studenti in pausa dalle attività.
Occupata anche la ex facoltà di Lettere e Filosofia a Palermo per sostenere i palestinesi a Gaza. A comunicarlo, tramite una nota stampa, gli studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche. Una cinquantina di giovani sono entrati nei locali, decisi a rimanere per protestare contro "l'attuale conflitto tra Israele e Palestina, acuitosi senza tregua da piu' di sette mesi". La guerra, denunciano gli studenti, "assume dei risvolti sempre piu' drammatici: 35 mila palestinesi - in gran parte civili e bambini - hanno perso la vita in nome di uno scontro a senso unico. Piu' di due milioni di persone nella Striscia di Gaza stanno lottando per sopravvivere a una catastrofe umanitaria con ben pochi precedenti nella storia". Gli studenti resteranno all'interno dell'edificio in segno di solidarieta' con il popolo palestinese e per chiedere l'immediato cessate il fuoco. "Crediamo - spiega Giovanni Castronovo, studente di Lettere - che non si possa restare indifferenti di fronte alla tragedia che si sta consumando a poche centinaia di chilometri da noi. Ci sentiamo direttamente coinvolti nel conflitto e non possiamo accettare l'idea di voltarci dall'altra parte mentre migliaia di persone innocenti lottano ogni giorno tra la vita e la morte. All'interno del nostro ateneo nei giorni e nelle settimane seguenti e' necessario dedicare momenti di dibattito e di approfondimento sulla guerra tra Israele e Palestina, che coinvolgano non soltanto la comunità studentesca, ma la comunità accademica tutta".
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