Laila Khrais – L’Associazione Italo-Araba Assadakah si unisce agli ambasciatori dei Paesi Arabi, fra cui Egitto, Libia e Iraq, nell’augurare un buon inizio di legislatura e un buon governo a tutti gli italiani. La vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni legislative del 25 settembre è stata accolta nel mondo arabo con curiosità, moderata fiducia, compostezza e razionalità, ma anche scetticismo e timore, in particolare per i possibili sviluppi in tema migratorio.
L’agenzia di stampa degli Emirati Arabi Uniti “Wam” riferisce oggi che il presidente Mohamed bin Zayed Al Nahyan, e il primo ministro e sovrano di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, hanno inviato distinti messaggi di congratulazioni. Giorgia Meloni ha risposto augurando una più intensa cooperazione con i Paesi Arani per la stabilità in Medio Oriente. Messaggio di congratulazioni anche dal primo ministro del Bahrain, S.E. Salman bin Hamad Al Khalifa. Un buon augurio anche dalle comunità dei circa due milioni di musulmani che vivono in Italia. Con molta probabilità, la Meloni sarà la prima premier donna in Italia chiamata a guidare quello che sarà il primo governo di destra dalla seconda guerra mondiale, precisa “Arab News”, secondo cui un esecutivo di questo tipo potrebbe adottare una linea più deecisa sulle questioni dei migranti, ma nulla dovrebbe cambiare nella visione del Medio Oriente e del mondo arabo. Diversi organi di stampa in Libia hanno accolto con apprensione la vittoria della Meloni, associata alla proposta dell’imposizione di un “blocco navale” gestito dalla comunità internazionale. In Libano, gran parte dei media si concentra sulla protezione dall’islamizzazione, oltre che sulla posizione di Roma rispetto al conflitto in Ucraina. L’Egitto si interroga con curiosità sulla figura della Meloni, ma in generale nel mondo arabo, Fratelli d’Italia è poco conosciuto, al contrario invece di Silvio Berlusconi, che è un volto noto. Infine, il risultato delle elezioni legislative italiane è stato accolto con equilibrio in Algeria, primo fornitore di gas dell’Italia, dove non è stata dimenticata la visita della premier ai campi saharawi di Tindouf.
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