Asssadakah Roma News – Dalle prime indagini seguite all’esplosione di oggi pomeriggio in una delle vie più affollate di Istanbul, è confermata la notizia che è stata una donna kamikaze a farsi esplodere causando almeno una decina di morti e 81 feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Il punto in cui è avvenuta l’esplosione è l'isola pedonale di via Istiklal Caddesi e da subito le autorità turche hanno seguito la pista terrorista. La dinamica dell'attentato non è ancora del tutto chiarita, ma pare che l’ordigno si trovasse dentro una borsa che la donna aveva. Da stabilire se sia stata fatta detonare con un ordigno a distanza oppure sia stata la stessa donna ad azionare il detonatore.
La strada dove è avvenuto l'attentato kamikaze è fra le più popolari di Istanbul, ricca di bar e ristoranti e popolata da molti stranieri. Lo scoppio è avvenuto alle 16:20 ora locale, le 14:20 in Italia. Per motivi di sicurezza, ai media è stato imposto il divieto di diffondere informazioni relative all'attentato.
L'attacco ha colpito un'arteria pedonale affollata da turisti e passanti dove hanno sede non solo i negozi più alla moda ma anche vari consolati, tra cui quelli russo, olandese e svedese. Nelle vicinanze si trovano anche il consolato d'Italia e quello della Gran Bretagna.
Per il momento, non ci sono rivendicazioni e le autorità turche non hanno chiarito se si tratti di un gesto isolato oppure se sospettano qualche gruppo specifico per l'azione terroristica. Il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, ha riferito che, secondo le riprese delle telecamere di sorveglianza, una donna è stata seduta su una panchina per 40 minuti e poi si è alzata, l'esplosione è arrivata uno o due minuti dopo.
Un fatto di sangue che riporta alla memoria i precedenti storici tra il 2015 e il 2016, anno in cui ci fu anche un tentato colpo di Stato, poi sventato, e Istiklal Caddesi fu teatro di una delle stragi, quando un attentatore suicida si fece saltare in aria davanti all'ufficio del governatore distrettuale, provocando la morte di cinque persone. Attacchi rivendicati o attribuiti all'Isis e a gruppi vicini alla formazione curda armata Pkk si susseguirono fino alla fine del 2016, quando un attentatore, identificato successivamente come un membro dell'Isis, sparò sulla folla durante una festa di capodanno in un locale sul Bosforo uccidendo 38 persone. Da allora, non ci sono più stati attentati in Turchia sebbene il conflitto tra l'esercito turco e i militanti curdi del non si sia mai arrestato e Ankara abbia arrestato centinaia di membri dell'Isis all'interno del Paese e continua a farlo.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso vicinanza al governo e al popolo turco e il cordoglio per le vittime innocenti. Il titolare della Farnesina ha poi reso noto che non risultano italiani coinvolti. Messaggio di cordoglio anche da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
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