Talal Khrais - È vero che Israele combatte i civili innocenti e compie ogni giorno nuovi massacri, bruciando vivi donne, bambini e anziani, ma anche vero che la resistenza palestinese, Hamas, la Jihad Islamica e altre formazioni, colpiscono duramente e con sempre maggiore determinazione l'esercito occupante.
Il 6 maggio, lo Stato occupante israeliano ha annunciato l’inizio di un’operazione militare a Rafah, sostenendo che era “di portata limitata”, ma limitata non è stata, e non lo è. Siamo all' ottavo mese di guerra fra Hamas e Israele, e gli obiettivi fissati dall' occupante non sono stati raggiunti. Hamas continua a combattere, e gli ostaggi non sono stati liberati mentre l'economia israeliana è in ginocchio, e i militari uccisi ogni giorno si contano fra 10 e 15, e in continuo aumento.
Dal 6 maggio, le operazioni di resistenza hanno registrato un grande slancio e gli israeliani stanno subendo pesanti perdite, in termini di vite e attrezzature.
Le statistiche, provenienti da fonti neutre, dicono che i combattenti palestinesi uccidono il nemico ogni giorno, e che hanno ucciso almeno 40 ufficiali e 300 soldati, e distrutto 190 presidi avanzati in cui i soldati israeliani erano barricati. Inoltre, gli occupanti hanno perso più di 95 carri armati Merkava, 25 bulldozer militari e 17 mezzi di trasporto truppe. Secondo i dati di Hamas emerge una grande differenza tra quanto annunciato da ciascuna parte, poiché l’esercito di occupazione ha ammesso che solo 24 soldati sono stati uccisi.
Nel Sud Libano, e ne nord di Israele, a causa delle operazioni di Hezbollah, interi insediamenti israeliani sono stati pesantemente danneggiati, e più di centomila persone sono fuggite dal nord di Israele verso Tel Aviv.
La guerra di Gaza sta costando a Israele 73 miliardi di dollari, con conseguenze devastanti sull’economia nazionale, enormi perdite finanziarie in vari settori anche commerciali, mercati e rami d'affari, a causa delle varie misure e delle scelte economiche del governo di Benjamin Netanyahu durante questa guerra.
La guerra ha causato l’evacuazione di circa 250mila israeliani dalle loro case nel sud e nel nord (circa il 40% dei quali non sono ancora tornati alle proprie case), e sono ospitati in 438 hotel e strutture di evacuazione, cosa che è costata ai ministeri governativi 6,4 miliardi di shekel. (1,8 miliardi di dollari), secondo i dati del ministero israeliano del Welfare e del Turismo.
SDopo quasi otto mesi di guerra, l’economia israeliana si trova a un bivio, con un collasso e una paralisi quasi completi, ed enormi perdite nei settori edile e immobiliare, nelle industrie, nell’agricoltura e nel turismo interno, con il continuo aumento dei costi della guerra. e le sue ripercussioni sul bilancio generale, che secondo un rapporto della Banca d'Israele registra un deficit pari al 6,6% del prodotto interno lordo.
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