Comunicato Stampa - L’Ambasciata di Palestina in Italia chiede al governo di questo Paese amico, a tutte le forze politiche, alle associazioni e ai liberi cittadini, di fare pressione su Israele affinché rilasci immediatamente il prigioniero Nasser Abu Hamid, malato di cancro, vittima di negligenza medica e detenuto da trent’anni nelle carceri israeliane per essersi ribellato all’occupazione della sua terra.
Nasser è in fin di vita, lo hanno scritto nei report i medici israeliani, suggerendo “la possibilità di rilasciarlo affinché trascorra i suoi ultimi giorni insieme alla famiglia”. Una famiglia di rifugiati che vive in un campo profughi, distrutta dagli arresti e dalle uccisioni: quattro fratelli di Nasser si trovano anch’essi in prigione mentre un altro è stato assassinato dalle “forze speciali” nel 1994. Una famiglia che continua a battersi, per un ultimo abbraccio. Lo pretendono le associazioni per i diritti umani e lo chiedono tutti i detenuti palestinesi rinchiusi nelle prigioni israeliane. Per loro, con i parenti e gli amici di Nasser, sono scesi in piazza gli abitanti di molte città della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.
L’Ambasciata di Palestina si unisce a questo coro di voci e a nome di tutto il popolo palestinese chiede all’Italia di spendersi per la causa di Nasser, che è la causa di tutti i prigionieri palestinesi, spesso maltrattati fino alla fine dei loro giorni.
Chiediamo di porre termine a questo accanimento. Chiediamo che Nasser, dopo aver vissuto nell’oppressione, abbia almeno il diritto di morire in pace vicino alla sua famiglia.
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