Assadakah Roma News - L'Iraq, come è ben noto, è attraversato dai due grandi fiumi Tigri ed Eufrate, nonostante questo è alle prese con una pesante crisi idrica che rischia di destabilizzare il Paese e la regione, e avere conseguenze anche in Italia e in Europa.
Sara Manisera, giornalista freelance, membro del collettivo FADA e co-autrice, insieme ad Arianna Pagani, del web-doc "Iraq Without Water", spiega l’argomento: "L'Iraq è al centro di una crisi climatica, idrica e ambientale che è l'insieme di una serie di fattori.
Uno fra tutti è la crisi climatica e l'emergenza che stiamo vivendo in tutto il mondo. A questo si sommano fattori come la costruzione delle dighe a monte in Turchia e Iran che sono usate come strumento di egemonia da parte di questi due Paesi per il controllo regionale dell'acqua. Altri fattori sono la siccità, l'inquinamento ma anche dieci anni di conflitto che hanno lasciato il Paese con normi problemi infrastrutturali dal punto di vista idrico. Sul sito ufficiale che abbiamo realizzato nel 2019, insieme al web developer Remo Romano e con il supporto di 'Un ponte per', è illustrato il problema, in un viaggio da nord a sud sul fiume Tigri. Un viaggio che ci ha permesso di incontrare una generazione di giovani ambientalisti iracheni che lottano per il diritto all'acqua. In maniera cinica, ci interessa perché ciò che sta accadendo in Iraq porterà banalmente all'aumento dei migranti ambientali. Ma se vogliamo vederlo dal punto di vista anche storico-culturale noi dobbiamo ricordarci che l'Iraq è la culla della civiltà, è la Mesopotamia, la terra tra i due fiumi, dove è nata la scrittura, l'agricoltura, la civiltà quando l'essere umano ha deciso di addomesticare il grano. E se noi ancora oggi abbiamo delle varietà di grano che resistono alla siccità è perché è quello che arriva proprio da quelle terre".
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