Assadakah Baghdad - Il livello dell'acqua dei fiumi Tigri ed Eufrate in Iraq - le cui sorgenti hanno origine in Turchia - è sceso del 30% negli ultimi giorni. Baghdad accusa da tempo la Turchia di trattenere l'acqua in una rete di dighe giganti, costruite tra gli anni '70 e oggi. Da allora, i flussi di entrambi i fiumi sono diminuiti di circa il 40%, tagliando fuori una percentuale significativa dell'acqua dolce irachena, sebbene anche il cambiamento climatico ha inciso sull'abbassamento dei livelli d'acqua.
Una delle più grandi dighe sul Tigri, la diga di Ilisu, può contenere più di 10 miliardi di metri cubi d'acqua, mentre il fiume ha un flusso annuale di circa 27 miliardi di metri cubi, anche se questo varia drasticamente nei periodi di siccità. Sull'Eufrate, la diga turca Ataturk ha una capacità ancora maggiore, pari a 27 miliardi di metri cubi, che si avvicina al volume del flusso annuale del fiume.
La Turchia rilascia l'acqua attraverso entrambe le dighe, alimentando le centrali idroelettriche, e sostiene che le dighe sono importanti per preservare e regolare l'approvvigionamento idrico dell'Iraq, la cui maggior parte proviene dai due grandi fiumi. Alcuni sottolineano il forte calo dei flussi d'acqua da entrambi i fiumi nel corso dei decenni. Ankara sostiene inoltre che le infrastrutture idriche irachene, ormai fatiscenti, e gli sprechi nell'irrigazione per l'agricoltura causano inutili perdite d'acqua.
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