Ormai lo chiamano il "primo fantasma". Maschio, dalla lunga barba e dall’elegante figura virile. Forse un po' scontroso. In piedi, la gamba avanti accenna un passo. Le mani giunte sono legate ai polsi con una corda tenuta da una donna che lo precede. Uno splendido prigioniero sì, ma “spettrale”. Eccola la prima rappresentazione di fantasma. Risale a 3500 anni fa, appena visibile ad occhio nudo, incisa in un bel disegno elegante su una tavoletta babilonese (piccola, da tenere sul palmo della mano) che custodisce anche precise istruzioni scritte in alfabeto cuneiforme (l’antico sistema di scrittura del Medio Oriente) che indicano come esorcizzare lo spirito indesiderato. Un’autentica tavoletta per esorcismo. La scoperta è stata fatta da Irvin Finkel, famoso filologo e assiriologo britannico, uno dei massimi esperti di iscrizioni cuneiformi su tavolette di argilla dell’antica Mesopotamia. Notizia che ha calamitato l’attenzione dei media internazionali. A rivelarlo è stato The Guardian, come riporta Live Science che ha intervistato lo studioso.
La scoperta è nata per caso. Finkel, che è curatore senior della scrittura, delle lingue e delle culture dell’antica Mesopotamia presso il Dipartimento del Medio Oriente del British Museum, stava esaminando la collezione di tavolette cuneiformi nei depositi sotterranei del British Museum di Londra, quando ha riconosciuto il disegno traducendo il testo che lo accompagnava. Si trattava, infatti, di un rituale di accompagnamento a scopo di esorcismo, in cui viene spiegato che la «soluzione per rimuovere fastidiosi fantasmi maschili è dare loro un amante», secondo quanto riferito dal Guardian. Siamo di fronte ad una collezione di migliaia di tavolette provenienti da Babilonia acquisite dal British Museum nel XIX secolo (Babilonia, com’è noto, era l’antica splendida città a circa 60 miglia, circa 100 chilometri, a sud di Baghdad nell’odierno Iraq). Le tavolette rappresentano una preziosa testimonianza su come era la vita in Babilonia e nella Mesopotamia. Il disegno ritrovato sulla tavoletta di argilla raffigura, dunque, un fantasma maschio barbuto e apparentemente scontroso che viene condotto negli inferi legato ad una corda da una donna. Come ha dichiarato Finkel a Live Science: «Questo rituale verrebbe messo in atto, penso, nel caso di un persistente fantasma domestico, probabilmente familiare, che stava andando davvero oltre uno scherzo, e molte persone erano spaventate e non volevano che continuasse più».
Finkel sapeva che il testo cuneiforme della tavoletta descriveva un rituale fantasma, ma non esaminò la tavoletta correttamente finché non iniziò a condurre ricerche per il suo nuovo libro: “I primi fantasmi”, in uscita l’11 novembre. Nel dettaglio della traduzione, il rituale istruisce il lettore a creare figurine di un uomo e una donna e dotarle di oggetti specifici, comprese le provviste di viaggio per l’uomo e i mobili per la donna. Le figurine devono poi essere sepolte insieme all’alba mentre l’esorcista recita un incantesimo. L’ultima riga del rituale avverte «non guardare dietro di te».
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