Assadakah Baghdad - L’Iraq può garantire esportazioni di oltre 3,3 milioni di barili di petrolio al giorno dai suoi porti meridionali. Lo ha affermato il ministro del Petrolio di Baghdad, Ihsan Abdul-Jabbar, citato dall’agenzia di stampa ufficiale irachena “Ina”. Abdul-Jabbar ha espresso il suo “ottimismo” sul fatto che i prezzi del petrolio continueranno a salire durante il 2022. Il ministero iracheno aveva dichiarato la scorsa settimana che le esportazioni di petrolio iracheno ammontavano a 3,244 milioni di barili al giorno a marzo.
Al tempo stesso, il governo iracheno pone particolare attenzione alla sicurezza, dal momento che l’attenzione internazionale concentrata sull’Ucraina potrebbe favorire pericolose iniziative dell’Isis, come testimonia l’allarme lanciato dalle autorità antiterrorismo del Kurdistan iracheno, nel Nord del Paese, secondo cui il 6 aprile, tre missili sono caduti vicino a una raffineria di petrolio nella città di Erbil, capoluogo regionale, fortunatamente senza causare vittime o danni. Le autorità di Baghdad svolgono inoltre una intensa attività per la salvaguardia dei bambini, ancora oggi esposti al pericolo dei numerosi residuati bellici presenti soprattutto nelle aree rurali e desertiche.
Anche se l’Iraq non ha subito conflitti aperti negli ultimi anni, le mine terrestri e gli ordigni inesplosi o abbandonati sono ancora un pericolo. L’UNICEF e l’UNMAS/United Nations Mine Action Service hanno lanciato un appello per prendere posizione per proteggere la popolazione nel mondo dalla minaccia di ordigni esplosivi abbandonati.
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