Roberto Roggero - Alla IIa Conferenza Internazionale di Baghdad, l’ordine del giorno sul tavolo delle discussioni è la stabilità della Regione, come ha sottolineato Re Abdallah II di Giordania, che lancia un appello alla stabilità dell’Iraq come requisito fondamentale per il raggiungimento di tale obiettivo.
In poche parole, questo è il contenuto della Dichiarazione Conclusiva emessa alla IIa Conferenza Internazionale di Baghdad, presieduta dal premier iracheno Muhammad Shia Al Sudani, alla quale hanno preso parte i vertici di Stati quali Iran, Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Oman, Qatar, Bahrain, Emirati Arabi, Kuwait, Arabia Saudita, oltre al segretario generale della Lega Araba, Aboul Gheit, e i rappresentanti di ONU, Consiglio di Cooperazione del Golfo, Organizzazione per la Cooperazione Islamica e dell’Unione Europea. Tutti i partecipanti hanno espresso incondizionato sostegno all’Iraq, nonché l’impegno comune nella lotta al terrorismo e nello sviluppo globale, in materia di trasporti, economia, progetti per nuove infrastrutture, sicurezza alimentare e sanitaria, e contrasto al cambiamento climatico.
In questo contesto, è stata evidenziata anche e soprattutto l’importanza della cooperazione fra Giordania, Egitto e Iraq, soprattutto nel contesto della interconnessione elettrica.
Nella Dichiarazione finale è stata evidenziata l’importanza dei contenuti espressi da Re Abdallah II di Giordania: “Crediamo nella necessità di raggiungere stabilità, una pace giusta e globale e di cooperare a livello regionale, soprattutto nei settori economico e di sviluppo. Affrontare le sfide comuni richiede un’azione collettiva per la sicurezza e tutte le altre sfide che abbiamo di fronte. La sicurezza dell’Iraq è un pilastro fondamentale della sicurezza della nostra Regione, per questo è essenziale contribuire tutti insieme alla stabilità interna per l’integrità dell’Iraq”.
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