Assadakah Baghdad - Il leader populista iracheno Moqtada Sadr, dichiarato formalmente vincitore delle elezioni del 10 ottobre scorso, ha avviato una serie di incontri con i leader dei partiti armati filo-iraniani, considerati i grandi perdenti delle consultazioni elettorali, per trovare un'intesa sulla formazione del prossimo governo.
Lo riferiscono i media iracheni che citano comunicati congiunti della corrente sadrista, che si è aggiudicata ben 73 su 329 totali in parlamento, e del comitato di coordinamento delle formazioni armate filo-Teheran, che hanno invece perso decine di seggi rispetto alle precedenti elezioni del 2018.
Le parti si sono dette d'accordo nell'indicare "in forma consensuale" il nome del prossimo primo ministro e di delineare la spartizione delle poltrone ministeriali seguendo lo stesso tipo di "consenso". Esponenti della società civile e analisti iracheni fanno notare come un eventuale accordo tra vincitori e vinti delle elezioni del 10 ottobre - segnate da una scarsissima affluenza alle urne - renderebbe vano di fatto il segnale di cambiamento espresso dagli elettori. Questi, proseguono le analisi comparse in questi giorni sui media di Baghdad, hanno bocciato in maniera clamorosa l'operato delle milizie armate filo-iraniane, promuovendo non solo i sadristi ma anche gruppi emergenti della società civile (come il movimento Imtidad, 9 seggi), affermatisi alla luce delle proteste anti-governative scoppiate in Iraq nell'autunno del 2019.
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