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Iran - Un nuovo approccio con Washington?

Assadakah News - L’amministrazione Biden lascia la Casa Bianca emanando l’ordine di incremento della presenza militare in Medio Oriente. Nella Regione sono già schierati i giganteschi bombardieri B52, altri reparti sono schierati in Iraq, mentre continuano le voci sui probabili obiettivi nella Repubblica Islamica dell’Iran che, da parte sua, ha avvertito che non intende scatenare una escalation fuori controllo, ma nemmeno restare a guardare mentre i missili e le bombe israeliane violano la propria sovranità.

Di fatto il rischio di escalation è ben presente, specialmente se si considera che lo stato sionista israeliano non è estraneo ad atti di palese violazione, e sta preparando chissà quali iniziative. Certo è che non si può più andare avanti a due pesi e due misure: se l’Iran ha promesso di non incrementare il rischio di una guerra totale, Israele deve fare la sua parte e non provocare quella che è una reazione annunciata.

Da Teheran, la vittoria di Donald Trump è vista comunque come seria possibilità di rivalutare i rispettivi equilibri, alla luce degli errori passati, e tenendo presente che è stato lo stesso Trump a garantire la fine di tutte le guerre, il che implica il non scatenarne di nuove.

Ismail Baghaei, portavoce ufficiale del ministero degli Esteri di Teheran, ha dichiarato: “Abbiamo avuto esperienze amare con le politiche e gli approcci dei diversi governi degli Stati Uniti in passato, ora la vittoria di Trump è un'opportunità per rivedere le politiche sbagliate del passato e considerare nuovi percorsi”.

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