Assadakah Roma News - Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha promesso "vendetta" per la morte del colonnello dei Pasdaran, Hassan Sayyad Khodaei, ucciso a Teheran. Parlando alla stampa prima di partire per l'Oman, Raisi ha sottolineato la necessità di indagare sul caso, aggiungendo: "Senza dubbio ci sarà vendetta contro i criminali per il sangue del grande martire". Khodaei è stato ucciso sotto casa da cinque colpi di arma da fuoco, esplosi da due uomini a bordo di una motocicletta. Ieri il portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che l'omicidio è stato commesso da "terroristi affiliati all'arroganza globale, mentre quei Paesi che affermano di combattere il terrorismo tacciono, purtroppo, e la sostengono".
Il presidente iraniano ha quindi promesso vendetta, aggiungendo: “Non ho dubbi che il sangue di questo grande martire sarà vendicato. E’ statoil delitto più clamoroso ai vertici dello Stato islamico, dopo quella del fisico nucleare Mohsen Fakhrizadeh avvenuta nel novembre 2020; in quel caso Teheran aveva accusato Israele. "Non c'è alcun dubbio che dietro questo crimine si può vedere la mano dell'arroganza mondiale", con riferimento a una probabile regia occulta di Israele e Stati Uniti.
Il presidente, in partenza per l'Oman per una visita ufficiale, ha insistito perché i responsabili della sicurezza cerchino seriamente chi ha commesso l'omicidio.
Non si sa molto del ruolo di Khodaei all’interno delle Guardie rivoluzionarie. La velocità e l’urgenza con cui sono state avviate le indagini per trovare i responsabili dell’attacco suggeriscono che si trattasse di un membro molto rilevante del gruppo: si ritiene che facesse parte delle forze Quds, il corpo speciale delle Guardie rivoluzionarie iraniane incaricato di operazioni all’estero.
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