Assadakah News - Si chiama “Shahid Bagheri” ed è l’ultima novità in materia di tecnologi navale della Repubblica Islamica dell’Iran, affidato al corpo della Guardia della Rivoluzione Islamica. E’ una portaerei di ultima generazione, uscita dal porto di Bandar Abbas per nuove prove tecniche in mare. Chiaro segno che Teheran punta a mantenere il proprio ruolo sfera nel Golfo Persico e nel Mar Arabico.
Sviluppata sullo scafo di una nave mercantile convertita, come si usava tra gli anni ’20-’20 dello scorso secolo, l’unità della marina iraniana misura ben 240 metri, ed è stata varata nel 2023. Il profilo distintivo con ponte piatto, e tipico delle unità navali progettate per il lancio e il recupero di velivoli, la nave è attualmente in mare probabilmente per testare le operazioni di volo, decollo e atterraggio dei velivoli.
La nave possiede un ponte di volo angolato unico sul lato sinistro, orientato verso il lato destro, soluzione considerata alternativa per evitare la necessità di rimuovere la sovrastruttura preesistente, rimasta dalla vita passata della nave come unità mercantile. Vi si può notare una rampa per il salto, nella parte anteriore, come gli sky-jump disposti sul ponte di volo delle portaerei britanniche Classe Queen Elizabeth, e sulla portaeromobili “Trieste” della marina militare italiana. Ciò basta a dimostrare che la nave è destinata ad accogliere operazioni di velivoli ad ala fissa.
Secondo gli analisti, la componente aerea che dovrebbe essere imbarcata in futuro dalla portaerei iraniana molto probabilmente sarà incentrata sui droni. Un progetto che sta portando avanti anche la marina militare turca con la “Tcg-Anadolu”.
La portaerei iraniana dovrà essere operativa anche per quanto riguarda la gestione difensiva rispetto ai moderni sistemi d’arma, come missili anti-nave e droni.
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