Assadakah News - La Repubblica Islamica dell’Iran pare avere nuovi canali di collegamento per le proprie risorse energetiche, specialmente verso Sultanato dell’Oman come successivo esportatore, e Balgladesh come utente finale.
La produzione di petrolio dell’Iran è stata incrementata, specie per esportazione, e relativi ricavi, nonostante le sanzioni degli Stati Uniti. Il mese scorso, il Ministro del Petrolio iraniano Javad Owji ha affermato che Teheran sta attualmente esportando petrolio in 17 Paesi, con un livello produttivo medio di 3,22 milioni di barili al giorno in luglio, livello è stato il più alto della produzione dal 2018.
Il ministro ha dichiarato a luglio che l’Iran è riuscito a neutralizzare l’effetto delle sanzioni sulle esportazioni di condensato di gas, trasformato da olio leggero in valore aggiunto, esportandone maggiori quantità. Aumentata del 60% anche la produzione di petrolio, da 2,2 milioni di barili al giorno agli attuali 3,6 milioni. Aumentate quindi anche le entrate, a 28,4 miliardi di dollari all’anno, dai 9 miliardi di dollari nel 2020.
Nel complesso, l’ultimo anno la Repubblica Islamica ha aumentato la produzione di petrolio e gas del 20% rispetto all’anno iraniano precedente, come ha confermato lo stesso ministro Owji, e l’obiettivo è portare la produzione di greggio a 4 milioni di barili al giorno.
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