Assadakah News Agency - E’ ben noto che il Medio Oriente sia una delle zone più strategicamente importanti del mondo. Circa il 65% delle riserve mondiali di petrolio si trovano in questa regione, prevalentemente in Arabia saudita, Kuwait Iran e Iraq, che sa soli detengono riserve per oltre 100 miliardi di barili, e lo stesso per il gas naturale, con oltre il 41% delle riserve mondiali, prevalentemente Iran, Qatar, Emirati Arabi, Egitto, Oman, Iraq e Kuwait.
Una regione fondamentale
Dal Medio Oriente passano le più importanti comunicazioni commerciali terrestri, marittime e aeree. In questo senso, i Paesi del Golfo, compreso l’Iran, sono di crescente interesse per l’economia e il commercio a livello planetario.
Le contraddizioni interne che distolgono il Medio Oriente da un progressivo sviluppo pacifico sono periodicamente accompagnate da un complesso di contraddizioni esterne, vale a dire lo scontro di interessi dei Paesi della regione con la politica mediorientale dei principali attori mondiali. Lo sviluppo dell’intero Medio Oriente dipende fortemente dalla posizione dell’Iran, insieme ad Arabia Saudita e Turchia. Per altro, l’Iran mantiene buone relazioni con la Russia, nonostante la crisi ucraina.
Rapporti bilaterali con Mosca
Tehran e Mosca hanno una lunga tradizione di cooperazione bilaterale fin dagli anni ’60, quando proprio la Russia costruì il grande impianto metallurgico a Isfahan e molte altre infrastrutture come l’oleodotto Iran Gas Trunkline (IGAT) e la diga di Aras al confine con l’Azerbaijan sovietico. Grazie alla Russia è avvenuta la costruzione della prima centrale nucleare iraniana.
Nel novembre 2014 Teheran ha firmato un nuovo accordo con Mosca per la costruzione di due nuovi propulsori per un valore di oltre 10 miliardi di dollari, dovrebbero essere completatati una nel 2024, l’altra nel 2026.
Iran e Russia hanno stretti contatti anche e soprattutto per quanto riguarda la Siria, dove hanno assunto posizioni comuni sull’eliminazione della minaccia dell’Isis, impedendo la divisione della Siria, contrastando efficacemente la politica neo-colonizzatrice americana. Gli sforzi della Russia e dell’Iran per un accordo siriano globale hanno permesso la formazione della piattaforma di colloqui di pace di Astana con il coinvolgimento della Turchia e dei rappresentanti dell’opposizione siriana. Stesso discorso per quanto riguarda la situazione Armenia-Artsakh-Azerbaijan, dove l’Iran ha appoggiato il piano turco-azerbaigiano per istituire una piattaforma di cooperazione regionale basata sul modulo 3+3 (Turchia, Russia, Iran + Armenia, Azerbaigian, Georgia).
Allo stesso tempo, Teheran è inequivocabilmente favorevole a preservare l’integrità territoriale e la sovranità delle tre repubbliche transcaucasiche, ma rifiuta qualsiasi pressione su Yerevan sulla questione dello sblocco del corridoio Zangezur nella regione di Meghri a scapito di minare gli interessi armeni e iraniani. Tehran è contraria alla formazione di una llinea continua pan-turca attraverso l’Armenia per collegare la Turchia con il resto del mondo turco e all’avanzata della NATO in Transcaucasia e Asia centrale, che è ugualmente dannosa per gli interessi regionali della Russia. Allo stesso tempo, Iran e Russia stanno progettando di lanciare una nuova rotta strategica di transito nord-sud proprio attraverso l’Azerbaijan, soluzione che darebbe nuovo impulso ai commerci specie con la costruzione di un ponte che collega Rasht, in Iran, con Astara, in Azerbaijan.
Tehran ha sostenuto le accuse della Russia contro la Nato e USA, inoltre, le dure sanzioni anti-russe dell’Occidente collettivo hanno catalizzato un più stretto partenariato regionale russo-iraniano. Mosca è interessata a studiare e utilizzare la ricca esperienza dell’Iran di rimanere sotto le dure sanzioni occidentali. L’Iran è inoltre lo sbocco della Russia sul Golfo.
Nel luglio 20 23, l’Iran ha cambiato il suo status di osservatore diventando membro della Shanghai Cooperation Organization (SCO), un’organizzazione internazionale che sta guadagnando prestigio in cui Russia, Cina e India sono partner principali.
In un contesto simile, il ministro del petrolio iraniano Javad Owji ha proposto che la Russia, insieme a Turkmenistan e Qatar, costruisca un hub del gas nella zona industriale di Asaluyeh nella provincia di Bushehr nel sud del Paese, sulla costa del Golfo. Da tenere presente che l’Iran è il secondo detentore di riserve di gas dopo la Russia.
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