Assadakah News Agency - L'Iran non accetterà un nuovo ambasciatore nominato dalla Svezia fino a quando Stoccolma non deciderà di intraprendere seri provvedimenti contro la persona che ha profanato il Sacro Corano, lo scorso 20 luglio davanti alla grande moschea della capitale svedese. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian che, citato dalla televisione di Stato, ha spiegato che si tratta di una decisione presa dal presidente Raisi dopo che si è concluso il mandato del vecchio ambasciatore. Allo stesso modo, Teheran non invierà un proprio ambasciatore a Stoccolma.
L'atto considerato blasfemo dalla legge islamica ha indignato tutto il mondo arabo fino alla Turchia e non solo, creando forti proteste a Baghdad. Perfino Papa Francesco ne ha preso le distanze, e si è detto disgustato dal gesto.
A incendiare il Corano e la polemica diplomatica un rifugiato iracheno residente in Svezia, Salwan Momik, protagonista di un video in cui durante una manifestazione autorizzata dalle autorità svedesi, ha letteralmente calpesta e prende a calci il testo sacro all'Islam. L'uomo secondo la legge islamica è accusato di blasfemia, e potrebbe rischiare anche la pena di morte. Dura la reazione della Guida suprema della Repubblica islamica dell'Iran Ali Khamenei che decide di interviene in prima persona: ''il governo svedese ha il dovere di consegnare il criminale che ha bruciato il Sacro Corano ai sistemi giudiziari dei paesi musulmani''. E' l'appello rivolto attraverso Twitter dal Grande Ayatollah.
''L'insulto al Sacro Corano in Svezia è un evento amaro, cospirativo, pericoloso ha scritto poi il Grande Ayatollah in un secondo tweet. Tutti gli studiosi islamici sono concordi nel ritenere che coloro che hanno insultato il Sacro Corano meritino la punizione più severa''. La Guida suprema iraniana dichiara che ''il governo svedese dovrebbe sapere che, sostenendo il criminale che ha bruciato il Sacro Corano - e avverte - si è schierato in una battaglia della guerra al mondo musulmano. Hanno creato sentimenti di odio e animosità nei loro confronti in tutte le nazioni musulmane e in molti dei loro governi''.
Comments