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Iran - L'AIEA e il diritto all'autodeterminazione nucleare

Aggiornamento: 27 mar



Maddalena Celano (Assadakah News) - Il 17 marzo 2025, il Vice Ministro degli Esteri iraniano, Kazem Gharibabadi, si è recato a Vienna per incontrare i funzionari dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA). Questa missione si inserisce nel più ampio contesto della lunga disputa tra l'Iran e l'Occidente sul programma nucleare iraniano, che Teheran rivendica come diritto sovrano e strumento di sviluppo nazionale.


L'Accordo sul nucleare e le pressioni internazionali


L'Iran ha sempre ribadito che il suo programma nucleare ha scopi esclusivamente pacifici, finalizzati alla produzione di energia e al progresso scientifico. Tuttavia, gli Stati Uniti e alcuni alleati occidentali hanno continuamente accusato Teheran di voler sviluppare armi nucleari, nonostante le ispezioni dell'AIEA non abbiano mai fornito prove concrete di tale intento.

L'uscita unilaterale degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare (JCPOA) nel 2018 e la successiva reintroduzione delle sanzioni hanno violato gli impegni internazionali, colpendo duramente l'economia iraniana e ostacolando il suo diritto allo sviluppo. L’Iran, di fronte a tali pressioni, ha progressivamente ridotto i suoi obblighi nell’accordo, riaffermando il principio della reciprocità nelle relazioni internazionali.


Il ruolo dell'AIEA e la questione della sovranità


L’incontro tra Gharibabadi e il Direttore Generale dell’AIEA, Rafael Grossi, è stato descritto come "franco e costruttivo". Il Vice Ministro iraniano ha sottolineato che la cooperazione dell'Iran con l'AIEA avviene nel quadro degli obblighi di salvaguardia, ma senza compromettere la sicurezza nazionale e la sovranità del paese.

L'Iran ha più volte denunciato il doppio standard applicato dalle potenze occidentali: mentre Teheran è sottoposta a ispezioni rigorose e pressioni diplomatiche, Israele – potenza nucleare non dichiarata – non subisce alcuna restrizione, pur non avendo mai aderito al Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP).


Iran, Cina e Russia: un'alleanza strategica


Prima del vertice di Vienna, Gharibabadi aveva partecipato a Pechino a un incontro trilaterale con Cina e Russia, due nazioni che sostengono il diritto dell'Iran a sviluppare il proprio programma nucleare a fini pacifici. L’alleanza strategica tra Teheran, Mosca e Pechino rappresenta una sfida all'egemonia statunitense e dimostra la crescente multipolarità negli equilibri internazionali.


Il diritto all'autodeterminazione tecnologica e scientifica


L’autodeterminazione di una nazione non riguarda solo la politica, ma anche il diritto a sviluppare tecnologie avanzate per garantire la propria indipendenza energetica ed economica. L’Iran, nonostante decenni di sanzioni e boicottaggi, ha fatto passi da gigante nel settore scientifico, dallo sviluppo nucleare alla medicina, dall’intelligenza artificiale alle nanotecnologie.

Le pressioni internazionali contro il programma nucleare iraniano non sono solo una questione di sicurezza, ma fanno parte di una più ampia strategia di contenimento che mira a impedire il progresso di nazioni indipendenti dal blocco occidentale.

Il diritto dell’Iran a sviluppare il proprio programma nucleare pacifico rientra pienamente nei principi di autodeterminazione e sovranità nazionale. Nessuna potenza straniera dovrebbe avere il diritto di impedire a un popolo di decidere il proprio futuro energetico e scientifico.

Le trattative con l’AIEA devono avvenire su basi di parità, senza pressioni politiche esterne e senza il ricatto delle sanzioni. La comunità internazionale ha il dovere di garantire un ordine mondiale basato sul rispetto della sovranità degli Stati, piuttosto che sulla legge del più forte.

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