Lorenzo Utile - Nel nord di Gaza, neonati e bambini piccoli hanno cominciato a morire di malnutrizione e disidratazione, oltre il confine ci sono cibo e acqua pulita, ma gli israeliani negano il permesso di fornire aiuti. Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza ONU il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Intanto, un attacco notturno contro la Striscia di Gaza ha provocato la morte di 11 persone, tra le quali cinque bambini. Lo ha annunciato il corrispondente da Rafah di Al Jazeera. L'attacco contro la parte meridionale di Rafah, ha spiegato il reporter della tv satellitare araba, è stato "uno dei più cruenti" tra gli "attacchi ad ampio raggio su Gaza" durante la notte da parte dell'esercito israeliano. Il corrispondente ha aggiunto che sono stati registrati attacchi aerei anche nelle aree di al-Mughraqa e Deir el-Balah.
Il tutto perché gli Stati Uniti avrebbero mediato il piano israeliano per un'operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte dello stato ebraico a sferrare un attacco di ampia portata in Iran per rappresaglia contro il raid iraniano a Israele. A scriverne - citando funzionari egiziani - è Al-Araby Al-Jadeed. "L'amministrazione americana ha mostrato di accettare il piano precedentemente presentato dal governo di occupazione per quanto riguarda l'operazione militare a Rafah, in cambio della rinuncia a un attacco su larga scala contro l'Iran", scrive Al-Araby Al-Jadeed, citato dal Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, secondo il quale sarebbero in corso i preparativi per consentire all'Egitto di far fronte a qualsiasi possibile impatto della prevista operazione.
Inoltre, secondo quanto scrive il New York Times citando diversi funzionari americani, Tel Aviv ha calcolato male la risposta che l'Iran avrebbe dato all'attacco che ha distrutto il consolato di Teheran a Damasco. Questo errore di calcolo potrebbe causare la temuta escalation nella regione. ''Gli israeliani hanno commesso un grave errore di calcolo pensando che l'Iran non avrebbe reagito con forza'', afferma il quotidiano. Il New York Times scrive che i funzionari statunitensi erano arrabbiati per essere stati informati solo pochi minuti prima dell’attacco israeliano a Damasco e per il fatto che non era stato comunicato loro il suo significato. Due funzionari israeliani hanno riferito al New York Times che i piani per l'attacco erano iniziati due mesi prima che fosse portato a termine e che è stato approvato dal gabinetto di guerra il 22 marzo.
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