Assadakah News - Grande attesa per conoscere chi guiderà l'Iran dopo il tragico incidente che ha provocato la morte del presidente Ebrahim Raisi. Rispetto al primo turno, i dati dell'affluenza alle 15 ora locale risulta, nella capitale Teheran, in aumento. Ad affermarlo è stato il governatore di Teheran, Alireza Fakhari. "Stiamo assistendo - ha dichiarato Fakhari - a una partecipazione maggiore dal 20% al 32% rispetto alla stessa ora del primo turno delle elezioni", Dai primissimi sondaggi si dà per favorito il candidato riformista Masoud Pezeshkian. Sono stati allestiti 58.638 seggi elettorali sparsi nel vasto Paese e sono circa 61 milioni gli iraniani chiamati al voto. Al primo turno, l'affluenza di elettori a Teheran era stata del 33%. Se consideriamo i dati generali di tutto il Paese, la partecipazione alle presidenziali è stata la più bassa nella storia della Repubblica islamica, con meno del 40% degli aventi diritto. Un risultato ben lontano da quelle elezioni della fine del XX secolo che registravano un'affluenza dell'80%.
Queste elezioni anticipate sono state necessarie dopo la tragica morte del presidente ultraconservatore Ebrahim Raissi, vittima di un incidente d'elicottero il 19 maggio scorso.
Un ballottaggio che è seguito con particolare attenzione anche all'estero poiché la Repubblica islamica dell'Iran, è considerata uno dei Paesi più importanti dell'area mediorientale. L'Iran è infatti un protagonista importante, sia in riferimento al conflitto Israelo-palestinese che in quello russo-ucraino per la fornitura di droni Shaed e in aperto conflitto col mondo occidentale per l'accordo sul nucleare (Jcpoe).
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