Esmaili Imanipour con il Santo Padre al Vaticano (foto Media World)
Patrizia Boi (Assadakah News) - Il Dr. Mohammad Mehdi Imanipour (anche trascritto come Imani Pour o Esmaili Imanipour), è nato a Teheran nell’anno 1343 del calendario islamico (per il nostro calendario il 1945) ed è stato nominato Presidente dell'Organizzazione per la Cultura e la Comunicazione Islamica per un periodo di tre anni, dal novembre del 1400 del calendario islamico (per noi il 2022) con il decreto Hojat al-Islam.
L’incarico gli è stato conferito secondo l'approvazione del Consiglio Supremo dell'Organizzazione per la Cultura e le Comunicazioni Islamiche e del leader supremo e guardiano dei musulmani del mondo, il Grande Ayatollah Imam Khamenei (Madazla Al-Alì).
Le missioni che gli sono state affidate sono le seguenti:
1- Utilizzare giovani forze rivoluzionarie e trasformatrici a livello dirigenziale all'interno e all'esterno del paese.
2- Rispettare lo statuto dell'organizzazione e adempiere alle sue disposizioni.
3- Coordinare e promuovere gli obiettivi culturali della Repubblica Islamica dell'Iran.
4- Sviluppare le relazioni culturali internazionali in tutti i campi e sfruttare al massimo le capacità culturali del Paese e del Ministero.
5- Pianificare e realizzare le misure necessarie per favorire la presenza di persone della cultura, letteratura e arte della Repubblica Islamica dell'Iran in festival culturali e mostre di altri paesi.
6- Effettuare uno sviluppo sostenibile ed efficace delle relazioni culturali con tutti i paesi vicini.
7- Approfondire le relazioni e utilizzare le capacità delle organizzazioni culturali internazionali come Economic Cooperation Organization, Icesco (The Islamic World Educational, Scientific and Cultural Organization science and culture, è una organizzazione internazionale governativa specializzata nel campo dell’educazione, scienza e cultura islamica), Islamic Jurisprudence Council, Arsika e altre organizzazioni internazionali.
8- Ampliare i dialoghi culturali insieme a quelli religiosi con le élite culturali mondiali.
9- Effettuare una localizzazione sostenibile delle attività culturali internazionali.
10- Porre particolare attenzione agli iraniani all'estero e alla loro partecipazione ad attività ed eventi culturali.
11- Realizzare una attuazione rigorosa degli accordi culturali e conclusione di nuovi accordi per lo sviluppo e l'espansione della cultura e dell'arte dell'Islam e della Rivoluzione Islamica.
12- Pianificare e realizzare le disposizioni necessarie per la conclusione di protocolli culturali nella comunicazione e nelle relazioni internazionali.
Imanipour ha sostituito in questo incarico il Dr. Abuzar Ebrahimi Turkman, che è rimasto in carica di questa organizzazione per il lungo periodo di oltre 8 anni di responsabilità e ha il dovere di servire il sacro sistema della Repubblica Islamica e realizzare gli obiettivi del governo popolare, sotto la guida di Hazrat Wali Asr (AS) e la saggia guida di Hazrat Ayatollah Grande Imam Khamenei.
Il Dr. Mohammad Mehdi Imanipour, ha studiato seminario superiore ed è docente e ricercatore nel campo della legge e della teologia islamica. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste nazionali e straniere, e la traduzione e riscrittura del libro "L'Islam e le sfide dell'era moderna" dal tedesco è una delle sue opere.
Tra i suoi precedenti incarichi possiamo annoverare anche quello di vice segretario del Consiglio Supremo dell'Assemblea Mondiale di Ahl al-Bayt (AS), di direttore culturale generale di “Europa e America” nell'Organizzazione della Cultura Islamica e per le comunicazioni.
Ha ricoperto incarichi nella fondazione di istituzioni scientifiche, di ricerca e culturali all'estero, tra cui l'organizzazione non governativa "Al-Bait al-Muslam"; è stato difensore dei diritti dei musulmani a "Ginevra", nell'assemblea regionale di Ahl al-Bayt (AS), in America del Nord (Canada), America del Sud (Brasile) ed Europa (Amburgo), ha ideato la Fondazione per gli Studi Islamici e l'International Fondazione degli Studi iraniani in Russia. Un'altra attività svolta con successo da Imanipour è la ricerca su Hafez (Studi sciiti) presso l'Università di Francoforte.
È anche membro del Consiglio internazionale dell'Istituto di ricerca culturale sulla rivoluzione islamica (Ufficio di conservazione e pubblicazione delle opere della Guida suprema) e membro del Comitato scientifico e culturale del Consiglio strategico delle relazioni estere.
La carriera di Imanipour comprende anche la Direzione del piano di promozione e miglioramento dell'Organizzazione per la Cultura e le Comunicazioni Islamiche (responsabile del gruppo di redazione), la Direzione del documento culturale internazionale della dichiarazione della seconda fase della rivoluzione, insieme alla compilazione di tutte le decine di regolamenti, linee guida e protocolli d'intesa negli affari culturali internazionali che sono state emanate.
Il Dr. Mohammad Mehdi Imanipour è stato ricevuto al dodicesimo simposio del Dipartimento per il Dialogo Interreligioso con il “Centro per il Dialogo Interreligioso e Interculturale” di Teheran, da Papa Francesco, che ha pronunciato un discorso sulla collaborazione di lunga data a favore della cultura del dialogo.
Il tema dell’incontro “Educare i giovani, soprattutto nella famiglia: una sfida per cristiani e musulmani”, metteva in rilievo l’importanza della famiglia per i giovani. In particolare i nonni assicurano un contributo educativo ai nipoti, grazie alla saggezza raggiunta per via del loro percorso di vita e alla possibilità di fornire, tra gli altri insegnamenti, anche l’educazione religiosa che si tramanda tra generazioni, ponendo l’accento sul fulcro fondamentale della preghiera. La famiglia che, soprattutto nei contesti occidentali ha perso le sue prerogative di sostegno alla crescita delle nuove generazioni, impone l’urgenza di trovare una sfida educativa comune, per cristiani e musulmani, con la collaborazione di tutte le istituzioni, sia nello Stato, sia nella scuola, sia nella comunità religiosa di cui fa parte. Un dialogo aperto, onesto, rispettoso, amichevole e concreto, in modo che: «le giovani generazioni si educano attraverso la cooperazione fraterna nella ricerca di Dio».
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