![Scena tratta dal film Villa Dwellers di Monir Gheidi](https://static.wixstatic.com/media/5f02f0_18a6cae0a8c548bd8bf2c6b9767e3769~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_915,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/5f02f0_18a6cae0a8c548bd8bf2c6b9767e3769~mv2.jpg)
Maddalena Celano (Assadakah News) - Giovedì 6 febbraio 2025, dalle 17:00 in poi, la Casa del Cinema di Roma ha ospitato un evento significativo dedicato al cinema iraniano, organizzato dall'Istituto Culturale dell'Iran. Protagonista della serata, la regista Monir Gheidi ha offerto al pubblico uno sguardo profondo sulla condizione femminile in Iran attraverso la proiezione di due delle sue opere più acclamate: Villa Dwellers e L'Amore di Emad e Tuba. La presenza di una cineasta donna, capace di narrare con sensibilità ed equilibrio la realtà iraniana, rappresenta di per sé un elemento di rilievo nel panorama cinematografico internazionale.
![Scena tratta dal film Villa Dwellers di Monir Gheidi](https://static.wixstatic.com/media/5f02f0_6b0a9c2250264bdfb3e265dc8e2209ed~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_583,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/5f02f0_6b0a9c2250264bdfb3e265dc8e2209ed~mv2.jpg)
Un Cinema di Resistenza e Memoria
Monir Gheidi si distingue per una filmografia che intreccia storie personali e collettive, scandagliando il ruolo delle donne in momenti storici cruciali, come la guerra Iran-Iraq. Le sue opere si collocano a metà tra il racconto intimo e la denuncia sociale, facendo emergere una narrazione autentica e mai stereotipata del vissuto femminile. Film come Villa Dwellers raccontano il dramma della guerra da un punto di vista inedito: quello delle famiglie dei militari, costrette a vivere nell'attesa e nella paura, lontane dal fronte ma immerse in un conflitto emotivo altrettanto dilaniante, restituisce una rappresentazione della resistenza femminile durante l'invasione irachena, ponendo l'accento sul coraggio e sulla determinazione delle donne iraniane in contesti estremi.
Il film si distingue per la sua capacità di rappresentare con autenticità e sensibilità le sfide quotidiane, in un contesto di attesa, precarietà e solitudine femminile. Una delle principali forze del film risiede nella sua meticolosa ricostruzione dell'ambientazione degli anni '80. Girato in una vera località vicino ad Andimeshk, il film riesce a trasportare lo spettatore nell'epoca, grazie a dettagli accurati e una rappresentazione fedele del contesto.
La regista ha dimostrato come il cinema possa essere un veicolo di memoria collettiva e un potente strumento di riflessione sulle dinamiche sociali. La sua capacità di raccontare storie di donne senza cadere in eccessi ideologici, ma con uno sguardo profondo e partecipe, la rende una figura essenziale nel panorama cinematografico iraniano.
Scene tratte dal film Villa Dwellers di Monir Gheidi
Durante l'intervista seguita alla proiezione, Gheidi ha sottolineato l'importanza della rappresentazione storica accurata:
«Se in un film commettiamo un errore, può essere trascurabile, ma se sbagliamo nel narrare un evento storico, il danno è irreparabile. Stiamo parlando di persone reali, non di eroi mitizzati».
Questa dichiarazione evidenzia il suo impegno nella costruzione di un cinema che non si limiti a raccontare, ma che porti il pubblico a una riflessione più profonda sulla storia recente dell'Iran.
Monir Gheidi, con la sua sensibilità artistica, affronta la condizione femminile in Iran con un approccio cinematografico che si distingue per l'uso raffinato della fotografia e la rappresentazione dell'abbigliamento femminile. Nei suoi film “Villa Dwellers” e “L'Amore di Emad e Tuba”, l’aspetto estetico, in particolare l’abbigliamento delle protagoniste, svolge un ruolo centrale nella costruzione della loro identità e del contesto sociale e culturale.
In entrambi i film, l'abbigliamento delle donne diventa un potente simbolo di oppressione e resistenza. Gheidi utilizza l'abito per esprimere le tensioni tra tradizione e modernità, tra conformismo sociale e desiderio di autodeterminazione. Le donne nei suoi film sono spesso avvolte in abiti che, pur rispettando le leggi islamiche, riescono a comunicare la loro individualità. Il velo, simbolo di oppressione per alcuni, qui assume un significato più complesso. Non è solo un’imposizione culturale, ma un elemento che viene intrecciato con le scelte personali delle donne, una sorta di barriera ma anche di scudo protettivo in un mondo che le osserva con occhi severi. Gli abiti sono sobri e pragmatici, ma con una certa raffinatezza nei dettagli. Le protagoniste non sono mai eccessivamente stilizzate, ma ogni elemento del loro look rimanda a un’esperienza emotiva, una lotta interna e una ricerca di autonomia.
Nel caso di “Villa Dwellers”, Gheidi costruisce la realtà delle sue protagoniste attraverso l’abbigliamento, facendo emergere, ad esempio, come la sobrietà dei loro vestiti rifletta una vita di sottomissione, ma anche di forza interiore. In “L'Amore di Emad e Tuba”, i vestiti di Tuba, in particolare, evolvono durante il film, simboleggiando il suo crescente desiderio di libertà e di cambiamento.
![Monir Gheidi e le sue interpreti](https://static.wixstatic.com/media/5f02f0_9198e406361548a6a184bc964815d123~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_627,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/5f02f0_9198e406361548a6a184bc964815d123~mv2.jpg)
La fotografia
La fotografia di entrambi i film è un altro aspetto fondamentale nella narrazione visiva di Gheidi. Utilizzando una palette cromatica che gioca su toni caldi e freddi, la regista crea atmosfere che rispecchiano i mondi interiori delle protagoniste. Nei momenti di tensione o di riflessione, la luce si fa più soffusa e il contrasto tra luce e ombra gioca un ruolo chiave nel rappresentare l’ambivalenza della condizione femminile in Iran. In “Villa Dwellers”, la regista alterna primi piani e inquadrature strette sui volti delle protagoniste, catturando l’intensità dei loro sguardi, come se la fotografia volesse decifrare ogni pensiero e ogni emozione attraverso il linguaggio visivo. L’uso della fotografia crea anche una sorta di intimità, permettendo al pubblico di avvicinarsi alla vita privata delle donne e di coglierne le sfumature emotive.
![Scena tratta dal film L'Amore di Emad e Tuba di Monir Gheidi](https://static.wixstatic.com/media/5f02f0_6986eb27d31c40e39c87baf53432b910~mv2.jpg/v1/fill/w_822,h_522,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/5f02f0_6986eb27d31c40e39c87baf53432b910~mv2.jpg)
In “L'Amore di Emad e Tuba”, la fotografia diventa ancora più stratificata. Le scene d’amore, ad esempio, sono riprese con una luce calda, che crea un contrasto con i momenti di solitudine e difficoltà, rappresentati con luci fredde e ombre lunghe. La fotografia qui non è solo un complemento estetico, ma un mezzo per esplorare il conflitto interiore delle protagoniste. Ogni singola scena sembra essere costruita per enfatizzare non solo il racconto visivo ma anche il contesto emotivo in cui l’abbigliamento e l’ambiente influenzano le scelte dei personaggi.
Monir Gheidi riesce a fondere l’aspetto estetico dell’abbigliamento con una fotografia estremamente ricercata, dove ogni elemento visivo ha un significato profondo. I suoi film non solo raccontano le storie delle donne iraniane, ma le immergono in un ambiente estetico che esprime con grande raffinatezza le sfide quotidiane e le lotte interiori delle protagoniste.
![Le tre protagoniste del film Villa Dwellers di Monir Gheidi](https://static.wixstatic.com/media/5f02f0_97d8b443fb134a64afb9cec6a7255e40~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_897,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/5f02f0_97d8b443fb134a64afb9cec6a7255e40~mv2.jpg)
Uno Sguardo al Futuro del Cinema Iraniano
Nonostante le sfide politiche e sociali che il cinema iraniano deve affrontare, Gheidi si mostra fiduciosa nel suo sviluppo futuro. La sua esperienza come giurata in festival cinematografici le ha permesso di scoprire nuovi talenti e di riconoscere la resilienza di un settore che, nonostante le difficoltà, continua a produrre opere di grande valore artistico e sociale.
L'evento alla Casa del Cinema non è stato soltanto un'occasione per celebrare il talento di Monir Gheidi, ma ha anche offerto al pubblico italiano la possibilità di conoscere un cinema iraniano lontano dai cliché occidentali, capace di raccontare le donne nella loro complessità e forza interiore. Un cinema che, attraverso lo sguardo femminile di Gheidi, si fa portavoce di un'umanità universale, attraversata dalle ferite della storia ma anche dalla speranza di un cambiamento.
![Scena tratta dal film L'Amore di Emad e Tuba di Monir Gheidi](https://static.wixstatic.com/media/5f02f0_2ef855f34cb74f0caac7706019bf513c~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_495,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/5f02f0_2ef855f34cb74f0caac7706019bf513c~mv2.jpg)
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