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Armenia/Iran - Concerto Musica tradizionale 'Il Suono della Lode'

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi

Patrizia Boi (Assadakah News) - Nella serata di sabato 8 febbraio 2025, alle ore 19:45, presso l'Accademia Vivarium novum a Villa Falconieri (Viale F. Borromini 5, Frascati), si terrà un evento musicale straordinario: il Concerto Il suono della Lode: Musica tradizionale dei Cristiani della Persia.


L’evento è organizzato in collaborazione con l’Istituto culturale dell’Iran di Roma (Diretto dal Dr. Emami) come conclusione dell’evento ‘Un pomeriggio con il cinema iraniano: poetica e sentimenti del nuovo cinema iraniano’ che si svolgerà presso il Museo Tuscolano (Scuderie Aldobrandini, Frascati) dalle 15:00 dello stesso giorno.


L'Ensemble di musicisti irano-armeni, composta dai seguenti Musicisti e strumenti: Arbi Babumian, Cantante, Pianista e Fisarmonica; Parouyr Vartanian, Duduk; Damon Shesh Beluki, Percussioni; Rafi Khadabakhshian - Oud (strumento a corde), si esibirà in Italia per la prima volta, offrendo un viaggio sonoro tra le melodie sacre e popolari dell'Armenia, con brani del grande trovatore del XVIII secolo, Sayat-Nova, e del fondatore della musica classica armena, Komitas (1869-1935).


Sayat-Nova - Il Bardo del Caucaso


Sayat-Nova
Sayat-Nova

Nato nel 1712 a Tiflis (l'odierna Tbilisi), Harutyun Sayatyan, meglio conosciuto come Sayat-Nova, è stato un poeta, musicista e ashugh armeno, celebre per le sue canzoni d'amore intrise di passione e malinconia. Il suo pseudonimo, Sayat-Nova, è stato interpretato come "Signore del Canto" o "Re dei Canti", riflettendo la sua maestria nell'arte musicale.


In gioventù, Sayat-Nova lavorò come tessitore, ma il suo talento musicale lo portò a diventare il menestrello di corte del re Erekle II di Georgia tra il 1750 e il 1765. La sua posizione a corte gli permise di comporre e eseguire numerose canzoni, molte delle quali in azero, armeno e georgiano, evidenziando la sua versatilità linguistica e culturale. Le sue opere riflettono una profonda comprensione dell'amore, della spiritualità e delle sfide della condizione umana.


Tuttavia, la sua vita non fu priva di tribolazioni. Dopo aver perso il favore reale, si ritirò nel monastero di Haghpat nel 1770, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Nel 1795, durante un'invasione persiana, Sayat-Nova fu martirizzato per la sua fede cristiana, lasciando un'eredità musicale che continua a risuonare nei cuori degli armeni e degli amanti della musica di tutto il mondo.


Komitas - Il Custode dell'Anima Musicale Armena



Soghomon Soghomonian, noto come Komitas, nacque il 26 settembre 1869 a Kütahya, nell'Impero Ottomano. Orfano in tenera età, fu accolto nel seminario di Etchmiadzin, il centro spirituale dell'Armenia, dove ricevette un'educazione religiosa e musicale. Dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1895, proseguì gli studi musicali a Berlino, immergendosi nelle correnti musicali europee dell'epoca.


Komitas è considerato il fondatore della scuola nazionale armena di musica. Con una passione instancabile, raccolse e trascrisse oltre 3.000 canti popolari armeni, preservando melodie che altrimenti sarebbero andate perdute. Le sue ricerche meticolose hanno stabilito le basi della musicologia armena su principi scientifici, e le sue composizioni, ispirate al folklore, sono ancora oggi celebrate.


La sua vita fu segnata da tragedie personali e storiche. Durante il genocidio armeno del 1915, Komitas fu arrestato e deportato insieme a centinaia di intellettuali armeni. Sebbene successivamente rilasciato, l'esperienza lo traumatizzò profondamente, portandolo a ritirarsi dalla vita pubblica e a trascorrere gli ultimi anni in isolamento a Parigi, dove morì nel 1935. Nonostante le avversità, la sua eredità musicale rimane un pilastro della cultura armena.


Un Ponte Musicale tra Passato e Presente


Il concerto "Il suono della Lode" rappresenta un'opportunità unica per immergersi nelle profonde radici musicali dell'Armenia cristiana. Attraverso le opere di Sayat-Nova e Komitas, gli spettatori saranno trasportati in un viaggio attraverso secoli di storia, fede e arte. Le melodie sacre e popolari eseguite dai musicisti irano-armeni offriranno una finestra sull'anima di un popolo che, nonostante le avversità, ha sempre trovato nella musica una fonte di speranza e resilienza.


In un'epoca in cui le tradizioni rischiano di essere dimenticate, eventi come questo sono fondamentali per mantenere viva la memoria culturale e per celebrare l'universalità della musica come linguaggio dell'anima.


Non perdete l'occasione di assistere a questa serata straordinaria, dove le note di antiche melodie risuoneranno ancora una volta, portando con sé storie di amore, fede e perseveranza.


Ad eseguire queste opere saranno quattro musicisti armeni, giunti direttamente dall’Iran, che porteranno con sé la magia di strumenti tradizionali unici.


A impreziosire l’atmosfera sarà il suono incantevole del duduk, accompagnato dall’oud, dalla fisarmonica e dalle percussioni, per un’esperienza musicale unica e suggestiva.


Frascati: Ingresso libero con prenotazione obbligatoria attraverso il seguente indirizzo elettronico (entro e non oltre le ore 12:00 di sabato, 8 febbraio): istitutoculturaleiran@gmail.com



Il concerto si ripeterà Domenica 9 febbraio 2025 alle ore 17.30

Presso la Chiesa San Biagio degli Armeni a Roma in via Giulia 63

Ingresso libero

Per prenotazioni :








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