Roberto Roggero - La missione di Assadakah in Iran, svolta nei primi dieci giorni di giugno, ha avuto il proprio culmine in occasione della commemorazione alla Grande Moschea dell’Imam Khomeini da parte di S.E. Seyyed Hassan Khomeini, nipote ed erede spitiruale dell'Imam, e soprattutto della Guida Suprema Ali Khamenei, che ha parlato di fronte a una folla di circa un milione di persone e una folta rappresentanza di ospiti stranieri, accreditati ad assistere alla grande assemblea.
Il Mausoleo dell’Imam Ruhollah Khomeini è un maestoso complesso maestoso, con un interno immenso, ricoperto di ricchi tappeti, mosaici, marmi, alabastri e decorazioni, che in verità contrastano con l’umiltà che caratterizzava la scelta di vita austera del fondatore della Repubblica Islamica dell’Iran, ma è altresì comprensibile come manifestazione del popolo iraniano per ciò che l’Imam Khomeini ha lasciato in eredità e il significato della sua opera. Le proporzioni e la grandiosità del monumento trasmettono la solennità del tributo della nazione iraniana al leader della rivoluzione e al tempo stesso è un’oasi di calma, un luogo di riposo, di preghiera e meditazione.
Il santuario si trova a circa 10 chilometri da Teheran, sulla strada che dalla capitale porta a Qom, la città delle cinquecento moschee e delle massime scuole teologiche, cuore della rivoluzione. Gli oltre 90 metri di altezza delle torri, rimandano all’età in cui morì l’Ayatollah, e i 72 tulipani che ornano la cupola centrale quello dei seguaci dell’Imam Hossein martirizzati a Kerbala nel 680 d.C. (il tulipano è simbolo iraniano del martirio), il martirio dopo il quale lo sciismo si fece religione a sé. Costruito subito dopo la morte dell’Imam Khomeini, il grandioso mausoleo è quindi dedicato al padre della Rivoluzione islamica, che ne ospita i resti, e per questo è anche meta di pellegrinaggio di migliaia e migliaia di persone da molti Paesi che ne riconoscono il valore e il significato.
All’interno della struttura monumentale, l’urna di Khomeini trova posto nella navata centrale, sotto la cupola d’oro, ed è protetta da una cancellata su cui i pellegrini sono soliti poggiare il capo nell’atto della preghiera. Nel suo insieme, il complesso occupa 20 chilometri quadrati.
Alla commemorazione erano presenti, oltre alla Tv di stato iraniana, molte agenzie ed emittenti accreditate per l’occasione, e che si sono rivolte anche ad Assadakah per conoscere le impressioni e le sensazioni nel vedere un tale numero di persone unite da un ideale da una fede. Ci è stato chiesto quale potesse essere il messaggio che un milione di persone riunite insieme rivolgessero al mondo, e la risposta è stata semplice: “Il messaggio trasmesso da tutte queste persone, è semplicemente quello che vediamo: una moltitudine, un intero popolo, in un’unica anima…”.
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