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Intervista al Presidente dell'Unione degli Armeni d'Italia Baykar Sivazliyan

Letizia Leonardi (Assadakah News) - Domani, 24 aprile 2025, ricorrono quest'anno i 110 anni dal Metz Yeghérn, il Grande Male, così gli armeni chiamano il proprio genocidio. Sono passati gli anni ma gli armeni continuano ad essere un popolo sotto minaccia e sempre nella totale indifferenza del mondo. Un mondo che ha ricevuto molto da loro in termini di genialità e di scoperte importanti nei vari campi, compreso quello della medicina. Pochi sanno che Raymond Vahan Damadian è stato l’inventore della prima macchina per la Risonanza Magnetica. Ma moti armeni si sono distinti anche nel cinema e nella musica. A Roma la commemorazione delle vittime del Genocidio, prevista per oggi, è stata annullata per la morte del Papa ma abbiamo voluto intervistare il Presidente dell'Unione degli Armeni d'Italia Baykar Sivazliyan su questo momento delicato che genera grande preoccupazione per il comportamento per nulla rassicurante dell'Azerbaijan nei confronti della Repubblica d'Armenia.

Dottor Baykar Sivazliyan come vede la situazione per l'Armenia. Si potrà prospettare il pericolo di un nuovo attacco da parte della dittatura di Baku e da chi potrebbe essere protetta l'Armenia?

Dopo la sconfitta militare cocente di due anni fa, contro l'Azerbaigian, sostenuto dalla Turchia e armata da Israele e la cacciata di 120 mila armeni di Artzakh, la situazione dell'Armenia, abbandonata anche dai nostri vecchi sostenitori russi, la vedo piuttosto male. La mancanza di certezze ha accelerato l'esodo degli armeni da questa minuscola terra rimasta dalla Storica Armenia, circa un decimo del territorio.... In questo caso l'unica consolazione è che vista le difficoltà di accoglienza dei Paesi europei e americani, la popolazione armena non si allontana molto dal Caucaso e si rifugia per il momento in Georgia e nella Federazione Russa, dove ci sono già diversi milioni di armeni.   Per quel che so, attualmente l'Esercito Armeno non è in grado di sostenere una guerra contro due nemici molto potenti, soprattutto senza l'appoggio di Mosca e i problemi attuali dell'Iran, che sarebbe indirettamente colpita, da una invasione del territorio meridionale della Repubblica armena.   

Come considera i tentativi di mistificazione della storia da parte degli azeri e il loro sempre più pressante tentativo di accreditarsi presso la Santa Sede?

L'operazione "culturale" dell'Azerbaigian all'interno del Vaticano, ha una storia abbastanza vecchia. Non mi scandalizza il fatto che milioni di dollari magari per restaurare manoscritti (non azeri, ma in verità, iraniani) non faccia gola a qualche prelato, non mi scandalizzerebbe perfino qualche personaggio legato ai poteri occulti del Vaticano fortemente corrotto. Su queste tristi faccende esiste una folta letteratura da decenni. Qui sta la nostra abilità, di contrastare con modi civili e soprattutto con i principi cristiani, che deve distinguere gli armeni dai nostri vicini barbari. Loro passeranno, noi esistiamo da circa 4000 anni.  

Cosa si potrebbe fare per evitare che gli azeri prendano altri territori agli armeni?

Penso soprattutto che le organizzazioni internazionali, si debbano fare sentire, con alcuni principi essenziali della nostra convivenza civile, spiegando a questi popoli improvvisamente arricchiti e molto ignoranti, che esistono le regole di convivenza civile. È ovvio che questo lavoro, noi armeni, non possiamo farlo da soli,  ma abbiamo bisogno del loro aiuto. Purtroppo i nostri nemici non sono all'altezza di recepire certe realtà. Dobbiamo avere molta pazienza e creare una rete di solidarietà internazionale, dove sono ancora sopravvissuti i principi di equità. 

Come si stanno organizzando o intendono organizzarsi gli armeni per avere maggiore visibilità e sensibilizzazione?

Gli armeni sono diventati molto pazienti nel proprio lavoro e nella riflessione politica reale per  ottenere la solidarietà di paesi "perbene" che attualmente non hanno perso la loro fiducia nella bontà degli amici. Non sempre per lnostra scelta abbiamo avuto una controparte civile. Purtroppo il nostro destino ci ha messo in un angolo molto difficile, anche se vogliamo semplicemente parlare dal punto di vista geografico.  Come sapete nella parte Medio Orientale del mondo vivevano molte popolazioni, nostre "coetanee",  anche di tanti di loro non ci sono più notizie, ovviamente dissolte nelle maggioranze, in qualche caso nelle diverse nazionalità e religioni..... non per noi per il momento. Anche se con mille difficoltà noi sopravviviamo. 

(Foto Guia Armenia Menc)

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