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Najib Mikati ricevuto in udienza nel Palazzo Apostolico vaticano. Colloquio privato di 20 minuti, seguito dallo scambio dei doni: tra quelli del Pontefice anche il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace in arabo, firmato per l'occasione. Tra i temi al centro dei colloqui in Segreteria di Stato, la situazione socio-economica del Paese, la prolungata mancanza dell’elezione del presidente, la soddisfazione per il cessate il fuoco, la speranza della coesistenza pacifica tra le religioni
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È durata 20 minuti l'udienza di questa mattina, 13 dicembre, di Papa Francesco con il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica libanese, Najib Mikati, ricevuto nel Palazzo Apostolico vaticano con il seguito. Il colloquio privato tra i due si è svolto nella Sala della Biblioteca del Palazzo Apostolico dalle 9.35 alle 9.55, seguito dal tradizionale scambio dei doni.
Il Papa ha donato al premier la scultura in bronzo dal titolo Dialogo tra generazioni, insieme ai volumi dei documenti papali e il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2024 in lingua araba, da lui firmato per l'occasione. Mikati ha ricambiato con un'opera raffigurante la Natività realizzata da un sacerdote dell'Università Antonine.
I colloqui in Segreteria di Stato
Successivamente Mikati ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. "Nel corso del cordiale incontro", informa una nota della Sala Stampa vaticana, "si è sottolineata l’importanza delle buone relazioni diplomatiche che intercorrono tra la Santa Sede e il Libano e la rilevanza che ha il contributo della Chiesa cattolica e della componente cristiana al bene del Paese. Inoltre, è stata affrontata la situazione socio-economica del Paese dei Cedri, segnata anche dalla prolungata mancanza dell’elezione del presidente della Repubblica".
"Nell’esprimere soddisfazione per il cessato il fuoco raggiunto nel sud del Paese, e auspicando un suo ulteriore consolidamento - prosegue la nota - si è ribadita la speranza che la coesistenza pacifica delle diverse religioni continui a caratterizzare l’identità del Libano e sia di aiuto e sostegno alla pace nel Medio Oriente".
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