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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

In Artsakh ha vinto la prepotenza azera e l'indifferenza occidentale


Letizia Leonardi (Assadakah News Agency) - L'Artsakh (Nagorno Karabakh) cesserà di esistere. Ha vinto la prepotenza azera con la complicità di tutto l'Occidente. La guerra lampo, iniziata ieri dal governo di Baku, contro la popolazione armena, stremata da nove mesi di isolamento e soprusi, si è conclusa nel modo peggiore possibile: la resa degli armeni che in un solo giorno, secondo l'Ombudsman, hanno contato circa 200 morti e 400 feriti. Una resa che prevede lo smantellamento dell'esercito e la cancellazione delle istituzioni della repubblica d'Artsakh che cesserà quindi di esistere, inglobata nella Repubblica dell'Azerbaijan. Domani è prevista una riunione fra i rappresentanti di Baku e quelli di Stepanakert nella città azera di Yevlakh per decidere l'inserimento degli armeni del Nagorno Karabakh dentro lo Stato azero. Tutti parlano della resa dei separatisti o degli indipendentisti armeni. Gli armeni non sono mai stati né separatisti né indipendentisti ma persone valorose che hanno difeso da soli, fino alla fine, la loro terra. L'unico errore che hanno commesso è stato quello di non dotarsi di armi di ultima generazione, fidandosi troppo di un Occidente che poteva difendere il loro diritto all'auto determinazione dei popoli. Eppure, ora come nel 1915, tutti si sono voltati dall'altra parte permettendo un nuovo massacro. La guerra sanguinosa del 2020 passata sotto silenzio, e nove mesi di grida d'aiuto caduti nel vuoto. Il silenzio assordante e vergognoso di chi si erge paladino dei buoni valori. Vergognoso anche il comportamento del governo italiano. L'Occidente avrà mai il coraggio di guardare in faccia gli armeni senza provare un senso di profonda vergogna? Già circolano immagini di azeri che calpestano le bandiere dell'Artsakh e che ne sarà ora della popolazione? Molti si sono recati all'aeroporto di Stephanakert ma non sono riusciti a partire.


Ci sono 120-150 mila persone che rischiano di essere deportati e massacrati senza possibilità di difendersi. Occorrono corridoi umanitari per questa gente che ha perso di nuovo tutto quello che aveva ma che non possiamo negargli il diritto di salvarsi la vita. Almeno questo le anime belle occidentali glielo devono. Ci sono anziani, malati, donne e bambini che non possono essere abbandonati. Tutti gli ipocriti richiami del Parlamento europeo e della Corte Internazionale non sono stati seguiti da azioni concrete contro la dittatura di Baku, nemmeno quando ha invaso anche il territorio sovrano della Repubblica d'Armenia. Eppure per l'Ucraina nessuno ha esitato un attimo a intervenire contro la Russia. Questa ignavia ha permesso all'Azerbaijan di impadronirsi del territorio dell'Artsakh, quel territorio che è sempre stato degli armeni. C'è ancora una cosa che l'Occidente può fare: creare dei corridoi umanitari per la popolazione armena del Nagorno Karabakh. Tutti i cittadini dell'Artsakh devono richiedere l'asilo politico nei paesi Europei, visto che Ursula von der Leyen ha stretto importanti accordi con il dittatore Aliyev. Oggi, se ancora non ce n'eravamo resi conto, è iniziato il più volte annunciato tramonto definitivo dell'ignavo Occidente. Intanto a Yerevan si registrano forti proteste. I manifestanti chiedono le dimissioni del primo ministro NiKol Pashinyan per aver mal gestito la questione del Nagorno-Karabakh. Come sempre e soprattutto in questo doloroso e triste momento Assadakah è vicina alla popolazione armena dell'Artsakh



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