È iniziato il mese Santo del Ramadan…in Italia non ce ne siamo accorti, i media non
hanno dato e generalmente non danno troppo spazio a questa festa dei tanti musulmani
che vivono stabilmente nel Paese eppure e contrariamente a quanto avviene nei media
nazionali sui social è sempre più frequente che nel mondo del business i manager prestino
attenzione e festeggino l’evento con un profluvio di educati e sentiti auguri ai clienti e
partners con cui durante l’anno scambiano prodotti e servizi nei loro commerci in Oriente:
una sensibilità recente che denota l’importanza delle nostre relazioni economiche e sociali
con le Aree del vicino e lontano, geograficamente parlando, Islam.
A differenza della nostra stampa nazionale, la BBC ha pubblicato una bella intervista al
Professore Muhammad Abdel Haleem, Direttore del Centre of Islamic Studies della SOAS
-School of Oriental and African Studies, Università di Londra- che in maniera molto
semplice e chiara ci ricorda il significato di questa festa religiosa e le difficoltà che milioni
di musulmani incontrano per i cambiamenti precauzionali dovuti all’epidemia.
Il Ramadan è innanzitutto digiuno e preghiera, nelle ore del giorno, nel nono mese del
calendario islamico: questo mese è il più sacro degli altri ed è anche uno dei “cinque
pilastri dell’Islam” ossia i principi che il buon musulmano segue come atti obbligatori
ordinati da Dio.
I primi versi del Corano, il Libro Sacro dell’Islam sono stati rivelati proprio in questo mese;
il digiuno è un atto di adorazione che avvicina i Musulmani a Dio; un’enfasi superiore è
dedicata alla recita del Corano in questo periodo. Le giornate cambiano in questo periodo
e chiunque come la sottoscritta che ha vissuto e lavorato nei Paesi islamici, si adatta ai
ritmi lenti che caratterizzano il Ramadan: si lavora solo qualche ora al giorno e i progetti e
gli affari si cristallizzano e rimandano a fine mese. Prima che sorga il sole al mattino si
inizia la giornata con un abbondante pasto conosciuto come Suhoor e il successivo
avviene dopo il tramonto del sole in una festa gioiosa conosciuta come Iftar in una
irresistibile atmosfera di cui ho profonda nostalgia non solo perché a causa dell’epidemia
non si può viaggiare ma perché la riunione serale è stata vietata per arginare la diffusione
virale.
Il Ramadan è il mese della carità, della gentilezza e della pazienza: di notte i credenti si
recano in moschea per il Taraweeh, una preghiera in più che si celebra solo in questo
periodo.
Chi è esentato dalla pratica del digiuno? Ci sono delle eccezioni, non tutti possono
affrontare la fatica di una intera giornata senza cibo e acqua come i bambini, i viaggiatori, i
malati, le donne incinte e che allattano e le donne durante il ciclo mestruale.
Il Ramadan si conclude con la bella festa dell’Eid El Fitr: i Musulmani si radunano in
moschea a pregare e in una grande gioia diffusa condividono il pranzo e si scambiano
regali e soldi: questa atmosfera quest’anno non si potrà vivere come da tradizione per via
dell’epidemia ma il mio augurio a tutti i miei cari amici musulmani è di attendere con
pazienza e pregare affinché ci si possa abbracciare e festeggiare al più presto in
occasione della celebrazione dell’Eid Al Adha a metà luglio.
Di Roberta Adesso
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