Assadakah Cairo - Nel cuore della capitale egiziana, dopo un periodo di profondo restauro durato sei anni, la millenaria moschea di Al Hakim bin Amr Allah riapre le porte ai fedeli.
I lavori, iniziati nel 2017, si sono concentrati in particolare ai danni causati dalle infiltrazioni d’acqua che hanno determinato un preoccupante allargamento delle crepe nei muri portanti, nonché sulle strutture in legno, fra cui le porte della moschea, il pulpito e le tipiche piastrelle decorative che rivestono la base dei soffitti, nonché i grandi e ornamentali lampadari, come ha dichiarato il generale Hisham Samir, funzionario del ministero del Turismo e delle Antichità, intervenendo alla cerimonia di riapertura.
Inoltre, sono state installate telecamere di sicurezza e un cablaggio elettrico più efficiente per servire sia le aree interne che il grande cortile per cui la moschea è famosa. Fra gli interventi più importanti, anche quelli dedicati alle facciate e ai pavimenti in marmo, di una delle testimonianze della fede islailita, che ha avuto origine proprio in Egitto, e in seguito ha spostato il suo centro religioso nello Yemen, prima di prendere piede in India grazie a missionari dell'XI secolo.
I lavori di restauro sono stati condotti nell'ambito di un piano su larga scala del Ministero del Turismo e delle Antichità per incrementare il turismo nei siti islamici del Cairo. Anche la vicina moschea di Al Hussein, via Al Ashraf Street e i siti che secondo la tradizione furono visitati dalla Sacra Famiglia fuggendo in Egitto dalla Palestina di Erode sono stati restaurati nell'ambito dello stesso piano, come ha ricordato il governatore del Cairo, Khaled Abdel Aal. Il governo egiziano vuole infatti rendere i siti islamici del quartiere medievale del Cairo più accessibili ai turisti e residenti di alcune zone dell'area sono stati trasferiti per fare spazio ai progetti infrastrutturali.
I fondi per la ristrutturazione, di importo non rivelato, sono stati forniti in parte da Mufaddal Saif Al Din, il sultano della setta indiana dei Bohra, che ad aprile è stato ricevuto al Cairo dal presidente Abdel Fattah al-Sisi per l'inaugurazione della moschea di Al Hussein dopo la sua ristrutturazione. Emesso per quell'occasione, un comunicato presidenziale aveva lodato le relazioni tra l'Egitto e il popolo Bohra e ringraziato il Sultano per i suoi notevoli sforzi per il restauro di molte moschee storiche egiziane.
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