Hudson Institute, uno dei principali think tank americani, ha pubblicato un'analisi intitolata "Hezbollah’s Asymmetric Military Capabilities" sulle capacità militari della Resistenza Islamica del Libano, nella quale spiega in dettaglio perché la guerra contro quest'ultima rappresenterebbe una “battaglia in salita” per Israele: “Iran e Israele sono più vicini a una guerra su vasta scala di quanto non lo siano mai stati dal 7 ottobre. Se scoppiasse un simile conflitto, Israele si troverebbe ad affrontare una delle sfide militari più problematiche della sua storia. Hezbollah è la più grande minaccia che Israele deve affrontare tra i rappresentanti dell'Asse della Resistenza iraniana”.
Lo studio analizza quattro dimensioni delle capacità militari di Hezbollah: il suo arsenale missilistico, la sua capacità bellica con i droni, le sue armi anticarro e antinave e infine le sue difese aeree. Concentrandosi su queste capacità specifiche del movimento libanese, spiega perché rappresentano una “sfida particolarmente spinosa” per il regime israeliano, dichiarando: “Ognuna di queste capacità da sola si rivelerebbe molto pericolosa in un conflitto su larga scala. Insieme sono davvero formidabili. Anche se l’Iran non si unisse direttamente al conflitto, le potenti capacità di Hezbollah rendono altamente improbabile che Israele possa ottenere una vittoria militare indiscussa”.
Lo studio, dopo aver presentato tre possibili scenari che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, conclude: “Una guerra israeliana in Libano sarebbe impossibile da vincere. Hezbollah può essere sconfitto solo in Iran. Ma sconfiggere l’Iran va oltre le capacità di Israele in assenza del coinvolgimento americano attivo. La probabilità di una conflagrazione regionale più ampia è più alta di quanto non sia stata negli ultimi decenni. Tuttavia, date le formidabili capacità militari di Hezbollah, è difficile immaginare una vittoria convenzionale decisiva da parte di Israele”.
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