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HPC, il super computer Italia-Francia


Assadakah Roma - Sulla scia del Trattato del Quirinale sottoscritto alcune settimane fa a Roma dai presidenti Sergio Mattarella e Emmanuel Macron, Italia e Francia sono sempre più vicine. Anche nel campo della ricerca scientifica.

Si chiama High Performance Computing il protocollo d’intesa sottoscritto a Parigi tra Cineca, Genci e Cea, cioè i principali centri di supercalcolo di Italia e Francia. Gli esperti la definiscono la base di partenza per collaborare allo sviluppo dell’ecosistema europeo del supercalcolo. Il protocollo è stato siglato tra il Cineca, Consorzio Interuniversitario, rappresentato dal presidente Francesco Ubertini e dal direttore generale David Vannozzi: la missione è accelerare sulle scoperte scientifiche grazie alle elaborazioni ad alte prestazioni, alla gestione dei dati e ai sistemi di archiviazione. C’è poi Genci (Grand Equipement National pour le Calcul Intensif), una struttura nata nel 2007 come operatore di ricerca che punta a rendere più diffuso l’uso della simulazione digitale con il calcolo ad alte prestazioni legato all’intelligenza artificiale. Era rappresentata dal ceo Philippe Lavocat. Infine, il Cea (Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives), rappresentato dal direttore Jean-Philippe Verger. Quest’ultimo è un importante protagonista della ricerca e opera in quattro aree: difesa e sicurezza, transizione energetica, trasformazione digitale, tecnologia medica.

Nft è stata nominata parola dell'anno dal Collins Dictionary, benché si tratti di un acronimo che sta per 'non fungible token' o token non fungibile e Alex Beecroft, del Collins Dictionary, nell'annunciare la scelta ha affermato che è "insolito" che un'abbreviazione abbia subito un aumento così rilevante nell'uso: oltre l'11.000% nel corso del 2021. A caccia dell'identico digitale Cosa sono gli Nft? Si tratta di 'certificati digitali' garantiti dalla blockchain (come per le criptovalute), di versioni originali di video virali, meme, tweet, ma anche di opere d'arte: nel maggio scorso un collezionista ha acquistato l'Nft del Tondo Doni di Michelangelo dagli Uffizi di Firenze. L’opera digitale è una perfetta trasposizione in alta definizione e in scala 1:1 dell’originale, realizzata e brevettata da un'azienda tech: un 'gemello digitale' esattamente identico al capolavoro. Ma non solo: lo Stato di San Marino ha messo sulla blockchain i Green Pass dei propri cittadini e li ha tokenizzati: in questo modo, l'Nft diventa impossibile da alterare perché garantito dalla certificazione distribuita della blockchain. Una bolla, come sostengono alcuni, o un fenomeno destinato a durare? Entriamo nel metaverso Gli Nft sembrano creati apposta per vivere e prosperare nel metaverso, il mondo tutto digitale dove vuole farci approdare anche Mark Zuckerberg con i suoi social network: "Ora abbiamo una nuova stella polare: portare in vita il metaverso. Da ora sarà prima il metaverso (metaverse first), non prima Facebook (Facebook first)", ha rimarcato a fine ottobre in riferimento a Meta, il nuovo nome dell'azienda. "Il metaverso sarà il successore di internet mobile".

Regni digitali online in una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. E che apre, per dirla con il social media analist Vincenzo Cosenza, "declinazioni più futuribili del marketing, come ad esempio quella che riguarderà un nuovo spazio di interazione tra uomo e azienda". Ma cosa sarà il metaverso? Sempre secondo Cosenza, oggi c’è molta semplificazione attorno a questo concetto che sta diventando una buzzword appiccicata ad ogni prodotto. Quindi è importante tener presente che il metaverso non va confuso con la realtà virtuale - che è solo una tecnologia abilitante - né con spazi virtuali tipo Second Life. In definitiva, un mondo da esplorare che "può contenere molteplici esperienze, non è semplicemente un gioco e non è orientato al raggiungimento di specifici obiettivi. Il metaverso, quando e se vedrà la luce, sarà più simile a internet: un ampio gruppo di protocolli, tecnologie, linguaggi, dispositivi di accesso, contenuti ed esperienze di comunicazione". Il marketing ha gli occhi puntati sul mondo ibrido Un mix ibrido di tecnologia connessa, integrata in ambienti fisici reali per migliorare le esperienze di shopping e di acquisto, sarà un elemento comune della vita quotidiana nel 2030, secondo la grande maggioranza degli attuali early adopters: la previsione è tra i risultati dei '10 Hot consumer trends' di Ericsson, giunto all’undicesima edizione, che raccoglie il punto di vista dei consumatori 'smart' sul 2030, con le aspettative e le previsioni che rappresentano il parere di circa 57 milioni di early adopter di tecnologia a livello globale. Lo studio si occupa di shopping ibrido all’interno di un centro commerciale immaginario, chiamato "Everyspace Plaza", che anticipa quella che potrebbe essere l'esperienza d'acquisto nel metaverso. Ai consumatori è stato chiesto di valutare 15 centri commerciali ibridi, dove l'esperienza di consumo fisico viene estesa grazie alla tecnologia digitale. Quasi quattro intervistati su cinque credono che tutti e 15 i concept, anche i più futuribili, saranno disponibili entro il 2030. Le tendenze che i consumatori tech si aspettano di trovare (nella gallery) sono assai evocative.

L’arena dove tutto è possibile: sale per eventi in cui la tecnologia di telepresenza permetterà agli artisti di esibirsi digitalmente come se fossero lì di persona. Il salone di bellezza immersivo che usa la tecnologia di modellazione volumetrica per migliorare digitalmente il look. Il metasarto che utilizza tessuti in grado di trasformarsi, diventando impermeabili o fornendo un sistema di raffreddamento quando necessario. La piscina dei sogni per l'esplorazione di mondi impossibili dove si potrà usare una cuffia vr con l'ossigeno per sperimentare il cosmo a gravità zero, attesa da due terzi dei consumatori. La palestra ibrida, dove i centri di fitness saranno dotati di ambienti ar/vr multisensoriali e personalizzati che aiuteranno a migliorare la salute mentale. La fabbrica dei desideri: più della metà dei consumatori vuole fare acquisti sostenibili in un negozio che ricicli anche i loro vecchi prodotti. Il ristorante al centro dell’universo, dove mangiare virtualmente con amici che si trovano in altri ristoranti, in qualsiasi altra parte del mondo. Il negozio infinito, dove proiettare la propria casa quando proveranno nuovi prodotti. Il centro medico personale con scansione dello stato di salute grazie all'intelligenza artificiale drop-in che fornirà aggiornamenti quasi istantanei. Ed infine, il parco Natura+, un parco all'interno del centro commerciale dove sentirsi più vicini alla natura attraverso materiali digitali e programmabili che forniscono esperienze ibride. Quante di queste tendenze saranno parte del metaverso? Lo sapremo presto, il 2030 in alcuni casi è già tra noi.

L’iniziativa tiene a battesimo una importante collaborazione fra Italia e Francia nel contesto paneuropeo dell’HPC. Quale l’obiettivo? Mettere in campo sistemi di calcolo sempre più potenti, per affrontare problemi scientifici complessi attraverso una simulazione numerica, ma non solo. Nella partita ci sono anche temi quali intelligenza artificiale, analisi di big data con high performance, fino al Quantum computing.

“Tale accordo - dichiara il direttore generale di Cineca, David Vannozzi - si muove nella direzione dei prossimi sviluppi dell’High Performance Computing che apriranno la strada a una tecnologia che permetterà di utilizzare software più potenti di quelli attualmente a disposizione, con possibilità di sviluppo enormi in svariati settori: dalla sanità al clima, dal green deal all’industria. Cineca punta a confermarsi punto di riferimento internazionale anche grazie a questo accordo, che rappresenta una base di partenza per tutti i Paesi europei”.

L’obiettivo è unire le forze per portare avanti i progetti scientifici e tecnologici nell’ambito delle iniziative dell’Impresa Comune EuroHpc, nella transizione verso la prossima fase del suo sviluppo, vale a dire quella dell’Exascale computing. Ossia, uno scenario che porterà a utilizzare sistemi cinquanta volte più potenti degli attuali, destinati a numerose applicazioni e che richiede una collaborazione sempre più trasversale tra gli stati europei. In questo contesto saranno determinanti le risorse messe in campo dai partner: Leonardo il supercomputer europeo pre-exascale che sarà installato e gestito da Cineca nel 2022, e il futuro sistema exascale che sarà installato e gestito da Genci e Cea nei prossimi due anni.

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