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Hamas: “Tregua temporanea? non serve a niente”

Assadakah News - “Abbiamo già espresso la nostra posizione sull'idea di una tregua temporanea. Un cessate-il-fuoco di due giorni, o anche di un mese, in effetti serve a ben poco, se non a guadagnare tempo e riprendere le ostilità con maggiore accanimento. Non abbiamo ricevuto ufficialmente alcuna proposta completa. Siamo pronti a impegnarci con qualsiasi proposta, a condizione che porti alla fine della guerra”. Queste le parole di Taher Al-Nounou, esponente ai vertici di Hamas, che sostiene la necessità di una fine permanente e il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia e dalla Cisgiordania.

Nonostante le voci che confermavano pur timidi passi avanti nelle trattative, Hamas ha respinto la proposta di una tregua temporanea per la Striscia di Gaza. Il punto nodale della questione resta quindi il “quanto” e soprattutto il “come”.

Gli inviati americani per il Medio Oriente, Amos Hochstein e Brett McGurk, arriveranno domani in Israele per colloqui finalizzati al raggiungimento di un accordo per mettere fine alla guerra, sua nella Striscia di Gaza che in Libano.

Durante gli incontri fra David Barnea, capo del Mossad; William Burn, direttore della CIA; e Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, primo ministro del Qatar, è stata discussa la proposta di una tregua a breve termine, di meno di un mese, con scambio di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane, oltre a un aumento dell’afflusso di aiuti per la popolazione di Gaza, ma a quanto pare, non è stato raggiunto alcun accordo. Sempre più insistenti (e confermate) le voci secondo cui il premier israeliano Netanyahu sta ostacolando i tentativi di tregua, mentre starebbe progettando ulteriori azioni offensive contro Gaza e Libano, per promuovere un vero e proprio programma di genocidio, pulizia etnica e sfollamento, reso possibile dall'assenza di pressione degli Stati Uniti, impegnati nelle fasi finali della campagna elettorale.

Nonostante Egitto e Qatar proseguano negli sforzi per raggiungere un accordo, Hamas aveva confermato che si erano tenuti alcuni incontri in merito alla richiesta dei mediatori di discutere nuove proposte per un cessate-il-fuoco e uno scambio di prigionieri, il che aveva fatto ben sperare. I funzionari informati sulle intenzioni israeliane, sostengono che Netanyahu stia sta aspettando di vedere chi succederà a Washington, prima di impegnarsi in un percorso diplomatico. Alcuni funzionari statunitensi ritengono che i leader di Hamas, come alcuni funzionari in Israele, considerino l'attesa come vantaggiosa.

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