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Maddalena Celano (Assadakah News) - L’anno 2024 segna un tragico record nell’uso della violenza bellica contro i civili. Secondo il rapporto di Action on Armed Violence (Aoav), il numero di vittime civili è aumentato del 67% rispetto al 2023, con un totale di 61.353 morti e feriti. Gli attacchi aerei si confermano il principale strumento di distruzione, responsabili del 64% delle vittime, con un incremento del 104% rispetto all'anno precedente.
L’Impatto Devastante degli Attacchi Aerei
Negli ultimi dieci anni, la letalità degli attacchi aerei è cresciuta del 1.143%, un dato che dimostra come i conflitti moderni si basino sempre più su bombardamenti indiscriminati. Le bombe sganciate dall'aria sono aumentate del 355% rispetto al 2023, rendendo le aree popolate vere e proprie zone di sterminio.
Dove si Muore di Più?
Nel 2024, ben 69 Paesi sono stati colpiti da armi esplosive in aree densamente abitate. Tuttavia, la distribuzione delle vittime non è uniforme:
Gaza è il luogo più colpito, con il 39% del totale delle vittime civili del 2024.
Seguono Ucraina, Libano, Sudan e Myanmar, dove i conflitti hanno generato migliaia di morti e feriti.
Le Guerre in Corso e le Crisi Aperte
Attualmente, nel mondo si contano 31 guerre e almeno 23 situazioni di crisi attiva, secondo l'Atlante delle Guerre e dei Conflitti. Questo scenario evidenzia una progressiva instabilità globale, dove gli attacchi contro i civili non sono più incidenti di guerra, ma strategie deliberate.
Il Fallimento del Diritto Internazionale
Questi numeri confermano il fallimento delle convenzioni internazionali che dovrebbero tutelare le popolazioni civili. Il Diritto Internazionale Umanitario viene costantemente violato, mentre le potenze mondiali e le organizzazioni internazionali faticano a fermare l’escalation bellica.
Verso un’Inazione Criminosa?
L’aumento delle vittime civili non è solo una statistica, ma il segno di un mondo che si sta assuefacendo alla guerra. I bombardamenti indiscriminati e l’uso sistematico della violenza contro i civili sono diventati la norma. Di fronte a questa realtà, l’inazione della comunità internazionale diventa essa stessa complicità.
Serve una mobilitazione globale, non solo per fermare le guerre in corso, ma per ridefinire le politiche di sicurezza internazionale in modo da restituire valore alla vita umana.
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