Chiara Cavalieri (Assadakah News) Roma- Venerdi 21 febbraio, presso l'Accademia d'Egitto a Roma, si è tenuto un importante evento culturale sotto gli auspici del Ministro Egiziano della Cultura , S.E. Ahmed Hanno, e dell'Ambasciatore d'Egitto in Italia, S.E. Bassam Rady. L'incontro ha visto la conferenza della Dott.ssa Stefania Sofra sul tema Gli italiani d'Egitto, seguita da un concerto del musicista Alberto Bertoli e da una mostra di caricature dell'artista egiziano Salah Jahin. Organizzato in collaborazione con l'Associazione Egiziana della Caricatura, l'evento ha offerto una straordinaria occasione per approfondire la storia e il contributo culturale della comunità italiana in Egitto.
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Durante la serata, Alberto Bertoli ha emozionato il pubblico eseguendo alcuni brani del repertorio del padre, Pierangelo Bertoli, tra cui "A muso duro" e "Spunta la luna dal monte". La sua interpretazione ha reso omaggio alla tradizione musicale italiana, sottolineando il valore del legame tra passato e presente. https://youtu.be/hsRX1AVScJI?si=DdMJ7KTeTVl4WdyV
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L'evento è stato ulteriormente arricchito dalla presenza di Marco De Angelis, noto disegnatore umorista, illustratore, grafico e giornalista professionista.
https://www.marcodeangelisart.com/biografia.html. La sua partecipazione ha aggiunto un ulteriore spessore alla mostra dedicata a Salah Jahin, offrendo un confronto tra la tradizione satirica egiziana e quella italiana.

La Dott.ssa Stefania Sofra, egittologa e studiosa delle relazioni italo-egiziane, ha illustrato il ruolo fondamentale che la comunità italiana ha avuto nella storia dell'Egitto, in particolare tra l'Ottocento e la metà del Novecento.
Gli italiani hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo economico, culturale e sociale del paese, lasciando tracce indelebili nel tessuto urbano del Cairo e di Alessandria. Tuttavia, con la politica di nazionalizzazione avviata da Gamal Abdel Nasser negli anni '50, molte famiglie italiane furono costrette a lasciare il paese, segnando la fine di un'epoca ma non della loro eredità culturale.
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Uno dei contributi più significativi è stato nel settore sanitario. L’Ospedale Italiano Umberto I, fondato al Cairo nel 1903, è stato per decenni un punto di riferimento per cure mediche di alta qualità, servendo non solo la comunità italiana ma anche la popolazione egiziana. Strutture simili furono create anche ad Alessandria e in altre città, spesso gestite da ordini religiosi italiani e da associazioni di beneficenza.
L'umorismo Arabo
In questo contesto storico e culturale, l'umorismo ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella società egiziana, e una delle figure più rappresentative è stata Salah Jahin. Caricaturista, poeta e sceneggiatore, Jahin ha saputo raccontare con ironia e acutezza le contraddizioni del suo tempo. Le sue vignette, pubblicate su Al-Ahram, erano caratterizzate da una satira pungente, ma sempre intrisa di un senso di umanità e di affetto per il popolo egiziano.
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Il suo personaggio più celebre, Fatota, incarnava il cittadino comune, con le sue speranze e le sue delusioni, offrendo una lente umoristica sulla realtà sociale e politica del paese.
Un'analisi approfondita dell'umorismo nel mondo arabo è offerta dal saggio di Paolo Branca, "Il sorriso della Mezzaluna: umorismo, ironia e satira nel mondo arabo." Branca, noto orientalista, islamista, arabista e traduttore italiano, esplora il ruolo dell'ironia e della satira nella cultura araba, evidenziando come queste forme espressive siano sempre state strumenti di critica sociale e politica.
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L'autore sottolinea come, nonostante le restrizioni imposte in molti contesti, l'umorismo continui a rappresentare una valvola di sfogo e un mezzo per esprimere dissenso in modo creativo. In questo contesto storico e culturale, l'umorismo ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella società egiziana, e una delle figure più rappresentative è stata Salah Jahin.
L'evento all'Accademia d'Egitto ha offerto una panoramica completa su questi temi, dimostrando come la memoria storica, il dialogo interculturale e la satira continuino a giocare un ruolo essenziale nel consolidare i rapporti tra Italia ed Egitto.
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