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Giordania - Un viaggio lungo le orme del Cristianesimo

Giordania - Un viaggio lungo le orme del Cristianesimo - Dal Sito governativo
Giordania - Un viaggio lungo le orme del Cristianesimo - Dal Sito governativo

Patrizia Boi (Assadakah News) - La Giordania, terra di profonda spiritualità e storia millenaria, custodisce un patrimonio cristiano di inestimabile valore, testimone del passaggio di Gesù e dei suoi apostoli. Un viaggio attraverso i suoi siti sacri è un'immersione in secoli di fede, devozione e trasformazione culturale, dove spazi e manufatti raccontano storie di profondo significato.


Il nostro viaggio inizia nel crocevia culturale e spirituale della Decapoli, un'unione di dieci città greco-romane, sette delle quali situate nell'odierna Giordania. Qui, tra le vivaci strade di Pella, Filadelfia e Gadara, il messaggio di Gesù risuonò con forza, trasformando vite e gettando le basi per la diffusione del cristianesimo nella regione.

Pella, l'attuale Tabaqat Fahl, emerge come un sito di straordinaria importanza nella storia paleocristiana
Pella, l'attuale Tabaqat Fahl, emerge come un sito di straordinaria importanza nella storia paleocristiana

Pella, l'attuale Tabaqat Fahl, emerge come un sito di straordinaria importanza nella storia paleocristiana. Il cristianesimo vi mise radici fin dai primi tempi, tanto che, secondo lo storico Eusebio di Cesarea, ospitava una delle chiese più antiche conosciute. La città divenne un rifugio sicuro per i cristiani di Gerusalemme, in fuga dalle persecuzioni romane nel I secolo d.C.


Nonostante la devastazione causata da un potente terremoto nel 746 d.C., Pella conserva ancora le vestigia del suo glorioso passato. I vescovi di Pella parteciparono a concili ecclesiastici di rilievo, come il secondo concilio di Efeso e il concilio di Calcedonia, testimoniando il ruolo centrale della città nella Chiesa primitiva. La Chiesa occidentale, con le sue tre navate e l'atrio, si erge come uno dei monumenti cristiani più significativi della città, un simbolo di fede e resilienza.

La Cittadella - Situata su una collina, offre ai visitatori una panoramica sull'evoluzione di Amman e offre una vista mozzafiato del centro di Amman - Dal sito https://it.visitjordan.com/
La Cittadella - Situata su una collina, offre ai visitatori una panoramica sull'evoluzione di Amman e offre una vista mozzafiato del centro di Amman - Dal sito https://it.visitjordan.com/

Filadelfia (Amman), anticamente nota come Filadelfia, vanta una storia millenaria che risale al 7000 a.C., rendendola una delle città abitate ininterrottamente più antiche del mondo. Il suo ricco passato è testimoniato dai numerosi monumenti che riflettono le diverse civiltà che l'hanno abitata.


La città, il cui nome significa "città dell'amore fraterno", fu un importante centro sotto gli Ammoniti, i Nabatei, i Seleucidi e i Romani. Il cristianesimo si diffuse a Filadelfia in epoca apostolica, ma i cristiani subirono periodi di persecuzione, in particolare durante il regno dell'imperatore Diocleziano. Dopo la fine delle persecuzioni, la comunità cristiana rifiorì e furono costruite numerose chiese, tra cui quelle di Jabal al-Hussein e la chiesa di San Giorgio. La storia di San Zainun e San Zainas, martiri di Amman, è un potente esempio della fede incrollabile dei primi cristiani.

Gadara, l'odierna Umm Qais, è un'altra importante città della Decapoli - Dal sito https://it.visitjordan.com/
Gadara, l'odierna Umm Qais, è un'altra importante città della Decapoli - Dal sito https://it.visitjordan.com/

Gadara (Umm Qais), l'odierna Umm Qais, è un'altra importante città della Decapoli. I Vangeli narrano di un viaggio di Gesù nella regione dei Gadareni, dove compì miracoli. La sua posizione strategica, con vista sulla valle del Giordano e sul mar di Galilea, la rese un importante centro commerciale e culturale. Il cristianesimo vi si diffuse nei primi secoli, e la città divenne sede episcopale.


Le rovine di basiliche e chiese paleocristiane testimoniano l'importanza di Gadara nella diffusione del cristianesimo. Conosciuta come "città dei filosofi", Gadara diede i natali a importanti intellettuali come Filodemo, filosofo e poeta epicureo. Le sue opere, ritrovate nella villa dei papiri di Ercolano, offrono preziose informazioni sulla cultura ellenistica e sull'eredità dell'epicureismo.


Queste città, con i loro manufatti e le loro testimonianze storiche, ci permettono di ripercorrere le orme di Gesù e dei suoi apostoli, offrendoci uno sguardo prezioso sulla vita delle prime comunità cristiane e sul passaggio di figure fondamentali del cristianesimo in questa terra sacra.

Chiesa di San Giorgio al Palazzo a Milano (Italia). Una targa datata 1978, commemora la stesura dell'Editto di Milano, nel 313 d.C., avvenuta nel palazzo imperiale che un tempo sorgeva dove ora si trova questa chiesa, e da cui prende il nome. Foto di Giovanni Dall'Orto, 8 marzo 2007
Chiesa di San Giorgio al Palazzo a Milano (Italia). Una targa datata 1978, commemora la stesura dell'Editto di Milano, nel 313 d.C., avvenuta nel palazzo imperiale che un tempo sorgeva dove ora si trova questa chiesa, e da cui prende il nome. Foto di Giovanni Dall'Orto, 8 marzo 2007

La diffusione del cristianesimo in Giordania, durante la dominazione romana, fu un percorso complesso e ricco di sfaccettature. Inizialmente, i cristiani dovettero affrontare un clima di sospetto e ostilità, poiché la loro fede era percepita come una minaccia all'ordine imperiale e alle tradizioni religiose romane. Le persecuzioni, sebbene non costanti, furono un'esperienza dolorosa per le prime comunità cristiane, che dovettero spesso praticare la loro fede in segreto, riunendosi in case private o in luoghi nascosti.


Tuttavia, la tenacia e la fede dei cristiani non si piegarono di fronte alle avversità. L'editto di Milano del 313 d.C., emanato dall'imperatore Costantino, rappresentò una svolta epocale. Questo editto non solo pose fine alle persecuzioni, ma riconobbe ufficialmente il cristianesimo come religione legittima all'interno dell'impero. Questa svolta politica ebbe un impatto profondo sulla vita delle comunità cristiane in Giordania, permettendo loro di emergere dall'ombra e di organizzarsi apertamente.


La ritrovata libertà religiosa portò a un'ondata di costruzioni di chiese e all'organizzazione formale delle comunità cristiane. Nel III e IV secolo, il cristianesimo si radicò saldamente nelle principali città e nelle aree rurali della Giordania. Le prime chiese domestiche, luoghi di incontro e preghiera informali, si trasformarono gradualmente in edifici di culto pubblici, testimoniando la crescente importanza e visibilità della fede cristiana.

Gli archeologi di Aqaba hanno portato alla luce quella che si ritiene essere la chiesa più antica del mondo, risalente alla fine del III secolo d.C. È leggermente più antica della chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme e della chiesa della Natività di Betlemme, entrambe risalenti al IV secolo. È stata ricoperta nuovamente con la terra per protezione
Gli archeologi di Aqaba hanno portato alla luce quella che si ritiene essere la chiesa più antica del mondo, risalente alla fine del III secolo d.C. È leggermente più antica della chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme e della chiesa della Natività di Betlemme, entrambe risalenti al IV secolo. È stata ricoperta nuovamente con la terra per protezione

Ayla (Aqaba), situata all'estremità meridionale della Giordania, sul Mar Rosso, assunse un ruolo di primo piano nella diffusione del cristianesimo nella regione. La sua posizione strategica, all'incrocio di importanti rotte commerciali terrestri e marittime, ne fece un centro di scambi culturali e religiosi.


A partire dalla seconda metà del III secolo, Ayla divenne sede episcopale, con vescovi che parteciparono attivamente ai concili ecumenici, contribuendo alla definizione della dottrina cristiana. La presenza di vescovi di Ayla ai concili di Nicea, Calcedonia e Gerusalemme testimonia l'importanza della città nella Chiesa primitiva.


Un legame speciale univa Ayla al monastero di Santa Caterina nel Sinai, con un architetto originario di Ayla che lasciò un'iscrizione in greco, testimoniando il legame tra le comunità cristiane della Giordania e del Sinai. La scoperta di una chiesa risalente alla fine del III o all'inizio del IV secolo d.C. ha gettato nuova luce sulla storia del cristianesimo in Giordania, rivelando la presenza della più antica chiesa cristiana appositamente costruita per il culto.


Rehab (Bani Assam), situata sulla strada tra Mafraq e Jarash, conobbe il suo periodo di massimo splendore nel VI e VII secolo d.C., come tappa sulla via carovaniera tra Bosra, Al-Sham e Jarash.


Le otto chiese rinvenute a Rehab, costruite in questo periodo, testimoniano la vitalità della comunità cristiana locale e riflettono la ricchezza e la diversità del cristianesimo in Giordania.

La scoperta di una grotta utilizzata come luogo di culto dai primi cristiani suggerisce che tali grotte venivano utilizzate come rifugi e luoghi di preghiera durante i periodi di persecuzione.

Le tombe di Petra
Le tombe di Petra

Petra, la città scolpita nella roccia, vide il passaggio dei Magi diretti a Betlemme e si trasformò in un importante centro religioso con l'avvento dell'era cristiana. La tomba di Al-Jara, trasformata in cattedrale nel 447 d.C., divenne un simbolo della presenza cristiana a Petra. Le chiese, i mosaici e le altre strutture religiose costruite sulle fondamenta dell'architettura nabatea testimoniano l'influenza cristiana a Petra.

Suggestiva immagine di  Petra
Suggestiva immagine di Petra

I Banu Ghassan, tribù araba alleata di Roma, vissero nella regione sud-orientale della Giordania e rimasero cristiani anche dopo la diffusione dell'Islam. La memoria di santi e martiri come Sant'Asterio, vescovo di Petra, continua a vivere nella tradizione cristiana giordana, testimoniando la profonda radice della fede cristiana nella regione.

Il deserto fino al Monte Nebo, che secondo la tradizione cristiana è il luogo in cui Mosè fu sepolto. La chiesa incorpora elementi dell'antica basilica bizantina e include alcuni mosaici molto antichi. C'è una croce serpentina di bronzo - il Monumento del Serpente di Bronzo
Il deserto fino al Monte Nebo, che secondo la tradizione cristiana è il luogo in cui Mosè fu sepolto. La chiesa incorpora elementi dell'antica basilica bizantina e include alcuni mosaici molto antichi. C'è una croce serpentina di bronzo - il Monumento del Serpente di Bronzo

Il periodo bizantino, compreso tra il IV e il VII secolo d.C., segnò un'era di trasformazione profonda per il cristianesimo in Giordania. Con la legalizzazione del cristianesimo sotto l'imperatore Costantino e l'affermazione dell'impero bizantino come stato cristiano, la regione assistette a una fioritura senza precedenti della vita religiosa, culturale e architettonica. La Giordania, parte integrante dell'impero bizantino, divenne un centro nevralgico per la fede e la cultura cristiana, beneficiando del sostegno e della protezione imperiale.

Mosaici a Madaba
Mosaici a Madaba

L'epoca bizantina fu caratterizzata dalla costruzione di numerose chiese, ornate da intricati mosaici, iscrizioni e affreschi, che testimoniano la ricchezza e la vitalità della comunità cristiana locale. Città come Madaba, Anjara, Tel Mar Elias, Umm al-Rasas e Umm al-Jimal divennero importanti centri religiosi, attirando pellegrini e fedeli da ogni parte del mondo.

La Mappa a Mosaico di Madaba
La Mappa a Mosaico di Madaba

Madaba, fondata nel XIII secolo a.C. dai Moabiti, si trasformò in un importante centro di vita cristiana nella Giordania orientale durante il periodo bizantino. La città è rinomata per i suoi luoghi di pellegrinaggio cristiani, tra cui il Monte Nebo e Machaerus, mete spirituali di grande rilevanza. La partecipazione del vescovo di Madaba al primo concilio di Nicea nel 325 d.C. testimonia l'importanza religiosa della città.



Platealmente situata sulle colline a sud-ovest di Madaba e con vista sul Mar Morto la fortezza di Macheronte si trova vicino al villaggio di Mukawir tradizionalmente associato alla prigionia e all'esecuzione di Giovanni il Battista
Platealmente situata sulle colline a sud-ovest di Madaba e con vista sul Mar Morto la fortezza di Macheronte si trova vicino al villaggio di Mukawir tradizionalmente associato alla prigionia e all'esecuzione di Giovanni il Battista

Uno dei tesori più preziosi di Madaba è la famosa mappa a mosaico nella chiesa di San Giorgio, la più antica rappresentazione cartografica della Terra Santa. Questa mappa, risalente alla seconda metà del VI secolo d.C., è un'opera d'arte di inestimabile valore storico e religioso, raffigurante il Mediterraneo orientale con Gerusalemme al centro. La mappa rivela la profonda conoscenza religiosa e geografica dei suoi creatori, con città, punti di riferimento storici e fiumi rappresentati in dettaglio.

Mosaici artistici a Madaba


La chiesa degli Apostoli e altri siti della città custodiscono opere d'arte a mosaico di straordinaria bellezza, raffiguranti simboli cristiani come l'albero della vita e il mistero eucaristico. Nonostante i terremoti che hanno colpito la regione nel corso dei secoli, l'eredità artistica e storica di Madaba rimane intatta, testimoniando la creatività e la devozione dei suoi abitanti.


La città ha ricevuto la visita di numerosi papi, tra cui Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, sottolineando il suo significato religioso per il mondo cristiano. Il ruolo di padre Giuseppe Manfredi, un sacerdote italiano, nella scoperta della mappa del Mosaico di Madaba e della chiesa degli Apostoli, ha permesso di svelare al mondo il patrimonio bizantino della città.

	Il Monte Nebo
Il Monte Nebo

Il Monte Nebo, situato a ovest di Madaba, è un luogo di grande importanza spirituale per i cristiani, legato alla figura del profeta Mosè. La chiesa commemorativa di Mosè, con i suoi mosaici e le sue iscrizioni, è un punto di riferimento per la preghiera e la riflessione. Il pellegrinaggio al Monte Nebo simboleggia un viaggio spirituale, un'occasione per rafforzare il legame con il patrimonio religioso della regione.


Dalla cima battuta dal vento del Monte Nebo, che domina il Mar Morto, la valle del fiume Giordano, Gerico e le lontane colline di Gerusalemme, Mosè vide la Terra Santa di Canaan in cui non sarebbe mai entrato. Morì e fu sepolto a Moab, "nella valle di fronte a Beth-Peor" (Deuteronomio 34:6).

Il monte Nebo divenne un luogo di pellegrinaggio per i primi cristiani di Gerusalemme e vi fu costruita una piccola chiesa nel IV secolo per commemorare la morte di Mosè
Il monte Nebo divenne un luogo di pellegrinaggio per i primi cristiani di Gerusalemme e vi fu costruita una piccola chiesa nel IV secolo per commemorare la morte di Mosè

Il monte Nebo divenne un luogo di pellegrinaggio per i primi cristiani di Gerusalemme e vi fu costruita una piccola chiesa nel IV secolo per commemorare la morte di Mosè. Alcune delle pietre di quella chiesa si trovano ancora al loro posto originale nel muro intorno all'area absidale.


Nel V e VI secolo la chiesa è stata sottoposta ad opere di ampliamento che l’hanno trasformata nella grande basilica che attualmente conosciamo, con la sua splendida collezione di mosaici bizantini.


La Croce Serpentina, che si trova appena fuori dal santuario, è il simbolo del serpente di rame (o di bronzo) innalzato da Mosè nel deserto e della croce su cui Gesù fu crocifisso.

Istituto di Madaba per l'Arte del Mosaico e del Restauro
Istituto di Madaba per l'Arte del Mosaico e del Restauro

Il lavoro archeologico di padre Michele Piccirillo, storico e archeologo, ha portato alla luce importanti mosaici e iscrizioni a Madaba e sul Monte Nebo, contribuendo alla conservazione del patrimonio della Giordania. La sua opera ha anche portato alla fondazione dell'Istituto di Madaba per l'Arte del Mosaico e del Restauro, un centro di eccellenza per la salvaguardia dell'arte musiva.

Anjara
Anjara

Anjara, un'altra città della Giordania, è profondamente legata alla tradizione mariana. La venerazione di Maria in Giordania affonda le sue radici nel primo cristianesimo e riflette il ruolo della regione come crocevia dello sviluppo teologico e del dibattito ecclesiastico.


La città ospita il santuario di Nostra Signora del Monte, un luogo di pellegrinaggio mariano di grande importanza. Si crede che Gesù Cristo, i suoi discepoli e la Vergine Maria siano passati attraverso Anjara sulle colline di Gilead una volta e si siano riposati in una grotta lì durante un viaggio tra il Mar di Galilea, le città di Decapolis, Bethany oltre il Giordano e Gerusalemme.

Anjara ospita il santuario di Nostra Signora del Monte, un luogo di pellegrinaggio mariano di grande importanza
Anjara ospita il santuario di Nostra Signora del Monte, un luogo di pellegrinaggio mariano di grande importanza

La grotta di Anjara è da tempo un luogo sacro per i pellegrini ed è stata commemorata con un santuario moderno, la chiesa della Madonna della Montagna. La caverna è stata designata anche dalle chiese cattoliche del Medio Oriente come uno dei cinque luoghi di pellegrinaggio per l'anno 2000. La chiesa della Vergine Maria a Madaba, con i suoi mosaici sopravvissuti al periodo iconoclasta, testimonia l'importanza delle immagini mariane nella regione.


Tel Mar Elias è un luogo di venerazione del profeta Elia, situato tra la città di Ash Tafina e a nord ovest di Ajlon. La montagna, che si erge a 900 metri sul livello del mare, ospita i resti di una chiesa di epoca bizantina.


Associato al Profeta Elia, Tall Mar Elias è molto vicino alle rovine di un villaggio conosciuto come Listib. Si ritiene che in questo luogo vi fosse un tempo Tishbi, la casa di Elia, nativo di Gilias in Transgiordania (2 Libro dei Re 17: I). Il fatto che si tratti di un sito religioso è comprovato dalle due chiese che furono costruite sulla cima di una collina alla fine del periodo bizantino.


La pellegrina Egeria, nel IV secolo d.C., descrive la dimora del profeta Elia in questa zona, confermando l'importanza del sito come luogo di pellegrinaggio. La presenza di manufatti risalenti all'epoca bizantina, tra cui sculture in marmo e piccoli utensili in metallo, testimonia la continuità della presenza cristiana nel corso dei secoli.

Mosaico, chiesa del Vescovo Sergio, Umm al-Rasas
Mosaico, chiesa del Vescovo Sergio, Umm al-Rasas

Umm al-Rasas e Umm al-Jimal sono altre due città di rilievo, con un ricco patrimonio di chiese e mosaici bizantini. Umm al-Rasas, sito patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, ospita numerose chiese con mosaici di straordinaria bellezza, tra cui la chiesa del vescovo Sergio e la chiesa di Santo Stefano.


Con la maggior parte della città ora in rovina, Umm ar-Rasas, originariamente abitata dai Romani per proteggere le rotte commerciali dalla penisola araba al Levante, è oggi un sito archeologico perfetto per chi ama la storia. Inserito nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 2004 a causa delle sue diverse influenze romane e islamiche.


Umm al-Jimal, situata nel cuore del deserto giordano, vanta la presenza di quindici chiese, testimonianza della fioritura del cristianesimo in città. La cattedrale di Umm al-Jimal, inaugurata nel 557 d.C., sottolinea l'importanza della città come centro spirituale e culturale.


Umm al Jimal è considerata un'oasi araba per le carovane del deserto. Si trova a ottantasei chilometri dalla capitale, Amman, ed è nota come "l'Oasi Nera", in quanto vi si trovano numerose rocce vulcaniche nere. La storia di questa città risale all'epoca romano-bizantina. Fu costruita in un antico insediamento nabateo utilizzando blocchi di basalto nero sostenuti da blocchi rettangolari simili. Questa città incredibile contiene molti bacini per uso pubblico o privato. Storicamente, Umm al Jimal era famosa come collegamento fra le strade della Palestina e della Giordania con quelle della Siria e dell'Iraq.

Il luogo del battesimo di Gesù Cristo, conosciuto in arabo come Al-Maghtas
Il luogo del battesimo di Gesù Cristo, conosciuto in arabo come Al-Maghtas

Il terzo sito più sacro per i cristiani nel mondo, dopo la Chiesa del Santo Sepolcro e la Chiesa della Natività, è il luogo del battesimo di Gesù Cristo, conosciuto in arabo come Al-Maghtas. Gli scavi a Wadi Kharrar, condotti dopo il trattato di pace del 1994, hanno trovato prove di un complesso di chiese, celle di eremiti e altri edifici descritti negli scritti di molti pellegrini che hanno visitato il sito dal II secolo d.C.


L'architettura paleocristiana, evolutasi da strutture discrete e modeste a grandiose basiliche, riflette la crescente accettazione e importanza della fede cristiana. Le basiliche, con le loro cupole e i loro interni riccamente decorati con mosaici, simbolizzano la transizione del cristianesimo a religione dominante.


L'ascesa del monachesimo nel IV secolo portò alla costruzione di monasteri isolati, soprattutto nei deserti di Egitto, Palestina e Giordania. L'architettura monastica rifletteva gli ideali ascetici del primo cristianesimo, con un'attenzione particolare alla solitudine, alla preghiera e alla comunità.

Architettura paleocristiana
Architettura paleocristiana

La storia del cristianesimo in Giordania, esplorata attraverso i suoi siti più importanti, rivela un patrimonio archeologico di inestimabile valore, che testimonia la profonda ricchezza storica e culturale della regione. La preservazione di questi siti è un dovere nazionale e una responsabilità verso l'intera umanità, un impegno a custodire un'eredità di fede, resilienza e devozione.


La Giordania si erge come un esempio vivente di come tradizioni e credenze diverse possano coesistere, offrendo lezioni di rispetto reciproco e responsabilità condivisa. Attraverso i suoi sforzi di conservazione, la Giordania non solo salvaguarda il suo patrimonio cristiano, ma celebra anche il suo ruolo di custode della storia e dell'unità globale.

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