Assadakah Amman - L’attuale situazione in Medio Oriente “non giova a nessuno” e il governo della Giordania mette “in guardia dal scivolare in un conflitto regionale”. Lo ha detto a il ministro degli Esteri, Ayman Safadi, a margine della Conferenza tenuta al Cairo per rafforzare la risposta umanitaria a Gaza: “La regione sta scivolando verso la prospettiva di una guerra regionale globale, a causa dei conflitti e delle crisi che si stanno moltiplicando.
Questa situazione non giova a nessuno, la sicurezza e la stabilità del Medio Oriente sono un pilastro della sicurezza e della stabilità globale. Il nostro appello alla comunità internazionale è di lavorare insieme per fermare la guerra a Gaza, arrestare l’attuale deterioramento e ripristinare la speranza che si possa raggiungere una pace giusta, in grado di soddisfare i pieni diritti del popolo palestinese. Giordania, Egitto, Qatar, Arabia Saudita e tutti i Paesi arabi vogliono applicare il diritto internazionale senza selettività, fermare la chiusura dei valichi e permettere alle organizzazioni internazionali di svolgere il loro ruolo. La Giordania è pronta a impegnarsi in un processo di pace dopo un cessate il fuoco.
In questo contesto, il re di Giordania, Abdallah II, ha incontrato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella seconda giornata della conferenza ministeriale a Bruxelles. Il Re di Giordania ha aggiornato la situazione in Medio Oriente, e in particolare in Iran, e ha affrontato anche il ruolo che l’Iran sta svolgendo nella regione.
Da parte sua, Rutte ha risposto che è imminente l’apertura di un ufficio di collegamento ad Amman, che dovrebbe essere affidati allo spagnolo Javier Colomina, nominato Rappresentante Speciale per i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. In base alle ultime dichiarazioni è stata accettata l’offerta dell’Italia di ospitare l’ufficio di collegamento della NATO nella ambasciata ad Amman, perché, dopo un’analisi molto attenta, è risultata la migliore offerta.
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