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Giordania/Italia - Il Turismo come ponte di Pace e Cultura

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Dedicazione della Chiesa del Battesimo di Gesù ad Al-Maghtas,
Dedicazione della Chiesa del Battesimo di Gesù ad Al-Maghtas,

Patrizia Boi (Assadakah News) - La Giordania si conferma un crocevia di culture e spiritualità, un luogo dove il passato e il presente si intrecciano per offrire ai pellegrini e ai viaggiatori un'esperienza unica.


Il 10 gennaio 2025 in Giordania è avvenuta la dedicazione della Chiesa del Battesimo di Gesù ad Al-Maghtas, con la partecipazione di oltre 6.000 fedeli locali. La cerimonia è stata presieduta dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, inviato speciale di Papa Francesco per l'occasione, e concelebrata dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme.

Dedicazione della Chiesa del Battesimo di Gesù ad Al-Maghtas, con la partecipazione di oltre 6.000 fedeli locali.
Dedicazione della Chiesa del Battesimo di Gesù ad Al-Maghtas, con la partecipazione di oltre 6.000 fedeli locali.

La costruzione della chiesa, durata quasi 15 anni, è stata resa possibile grazie al contributo della famiglia Muasher, principale benefattrice del progetto. Durante la cerimonia, le chiavi della chiesa sono state simbolicamente consegnate al patriarca Pizzaballa.


Il rito di dedicazione ha incluso la recita delle "Litanie dei Santi", simbolo dell'unità tra la Chiesa celeste e quella terrena. Nella chiesa sono state collocate le reliquie di San Giovanni Paolo II e dei Martiri di Damasco, sottolineando il suo legame con i martiri della fede.


Nell'omelia, il cardinale Parolin ha sottolineato l'importanza del sito del Battesimo per i cristiani e ha auspicato che i pellegrini che visiteranno la chiesa possano rinnovare la loro fede in Cristo. Ha inoltre evidenziato come, nel "luogo più basso della terra", si sia aperto il cielo, invitando a invocare il dono della pace in una regione segnata da conflitti e sofferenze.

La cerimonia è stata presieduta dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, inviato speciale di Papa Francesco
La cerimonia è stata presieduta dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, inviato speciale di Papa Francesco

«Una regione tormentata da tanti conflitti, lacerata da tante tensioni e che un tempo era minata, adesso è una distesa di terreni ben coltivati. Questo è già di per sé un segno di speranza: davvero, come dice il profeta, si possono trasformare le lance in falci, le armi possono diventare strumenti di pace», ha dichiarato Parolin ai media vaticani.


La consacrazione della chiesa coincide con il 25º anniversario della ripresa dei pellegrinaggi al sito del Battesimo sul fiume Giordano, riscoperto negli anni '90 dall'archeologo francescano Michele Piccirillo. La prima pietra dell'edificio era stata benedetta il 10 maggio 2009 da Benedetto XVI durante il suo viaggio in Terra Santa.


Per approfondire ulteriormente, è disponibile un video che illustra la consacrazione della nuova chiesa sul sito di Al-Maghtas:

La Giordania custodisce numerosi siti di profondo valore storico e religioso: il memoriale di Mosè sul Monte Nebo, le antiche chiese di Madaba, la chiesa di Nostra Signora della Montagna, Tel Mar Elias, dove nacque il profeta Elia, e Machaerus, la fortezza dove avvenne il martirio di San Giovanni Battista.


La ministra del Turismo e delle Antichità del Regno Hashemita, Lina Annab, ha sottolineato l'importanza del turismo religioso:


«Ripeto sempre che i pellegrini, quando visitano il nostro Paese, non hanno bisogno di una guida, ma solo della Bibbia, perché molti eventi della storia del cristianesimo sono successi in Giordania". La mostra "Giordania: alba del cristianesimo», ospitata fino al 28 febbraio presso il Palazzo della Cancelleria a Roma, ne è una testimonianza concreta, con 90 reperti provenienti da 34 siti archeologici che raccontano le radici cristiane della regione.

Assessore Annagiulia Randi 
Assessore Annagiulia Randi 

Parallelamente, anche il turismo culturale e artistico rappresenta un punto di connessione tra la Giordania e l'Italia. Il Comune di Ravenna ha recentemente ottenuto l'approvazione preliminare di un contributo di 2 milioni di euro dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per il progetto "Gift" (Giordania Innovativa per la Formazione professionale nel Turismo).


Il progetto "Gift" mira a rafforzare i legami culturali tra Ravenna e la Giordania attraverso l'arte del mosaico. Il sindaco facente funzioni di Ravenna, Fabio Sbaraglia, e l'assessore Annagiulia Randi hanno recentemente incontrato a Roma la regina Rania di Giordania per presentare l'iniziativa, che coinvolgerà le aree di Madaba, Rihab e Umm Ar-Rasas, note per il loro patrimonio musivo di epoca bizantina.


In precedenza, una delegazione ufficiale del Comune di Ravenna ha visitato Madaba per discutere i preparativi della "Conferenza delle Città del Mosaico", con l'obiettivo di lanciare una rete internazionale di città del mosaico del Mediterraneo e dell'Europa, mirata a promuovere il turismo nei paesi partecipanti.

Particolare dei mosaici di Madada
Particolare dei mosaici di Madada

Inoltre, la Galleria Nazionale di Belle Arti di Amman ha ospitato due mostre intitolate "With the Mosaic, Contemporaneity in Ravenna" e "The Invisible Cities", celebrando il legame artistico tra Giordania e Italia attraverso opere musive contemporanee.


«Ravenna ha instaurato con la Giordania rapporti sempre più stretti a partire dalle comuni eredità musive», hanno dichiarato Sbaraglia e Randi, sottolineando l'obiettivo di «rilanciare una rete mediterranea di città del mosaico». Il progetto triennale prevede che studenti e tirocinanti giordani possano formarsi presso l'Università, l'Accademia di Belle Arti e le botteghe artigiane ravennati, promuovendo così la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo del turismo sostenibile, evidenziando, altresì, i rapporti sempre più stretti tra Ravenna e la Giordania basati sulle comuni eredità musive.


Il progetto coinvolgerà i territori di Madaba, Rihab e Umm Ar-Rasas, celebri per il loro straordinario patrimonio musivo di epoca bizantina.

La regina Rania Al Abdullah, al Museo Daraya nel Governatorato di Irbid, con i membri della Muhafazati Volunteer Foundation
La regina Rania Al Abdullah, al Museo Daraya nel Governatorato di Irbid, con i membri della Muhafazati Volunteer Foundation

Infine, l'Italia e la Giordania stanno rafforzando le loro relazioni bilaterali nel settore turistico. Il ministro del Turismo italiano Daniela Santanchè ha incontrato, infatti, il 4 febbraio scorso, la sua omologa giordana, Lina Mathhar Hasan Ennab, in visita in Italia proprio in occasione della mostra "Giordania: l'alba del cristianesimo".


Durante l'incontro, i due ministri hanno discusso strategie per rafforzare la cooperazione bilaterale nel settore turistico, con particolare attenzione alla promozione dei rispettivi patrimoni culturali e religiosi. La mostra "Giordania: l'alba del Cristianesimo" rappresenta un esempio tangibile di questa collaborazione, offrendo ai visitatori italiani l'opportunità di scoprire le radici cristiane presenti in Giordania.


La cooperazione tra i due paesi si concentra su sicurezza, formazione, riforma delle guide turistiche, intelligenza artificiale e Giubileo.

Il ministro del Turismo italiano Daniela Santanchè con la sua omologa giordana, Lina Mathhar Hasan Ennab
Il ministro del Turismo italiano Daniela Santanchè con la sua omologa giordana, Lina Mathhar Hasan Ennab

«Un’occasione – ha dichiarato il ministro Santanchèper rafforzare i rapporti con la Giordania, che negli ultimi anni ha visto l’Italia come prima Nazione europea per provenienza degli arrivi, e per ribadire l’impegno a collaborare soprattutto alla luce di un contesto geopolitico molto delicato come quello attuale. Il turismo è un ponte di pace e noi dobbiamo essere capaci di sfruttarne le potenzialità perché il turismo favorisce la conoscenza fra i popoli ed insegna a stare insieme».


L'incontro si è concluso con l'impegno di ammodernare l'accordo turistico tra Italia e Giordania, favorendo lo scambio di buone prassi e innovazioni tecnologiche.


Questi eventi dimostrano come la Giordania, con il suo straordinario patrimonio religioso, culturale e artistico, continui a essere un punto di riferimento per il dialogo interculturale e interreligioso, consolidando un legame sempre più forte con l'Italia attraverso progetti di cooperazione e promozione turistica.


 

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