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Giordania - Allarme traffico droga via Siria


Assadakah News Roma - Il contrabbando di droga dalla Siria, diventato dopo 10 anni di guerra l'ultimo narcostato del mondo, pone grosse sfide ai Paesi della regione e al mondo, a fronte del "drammatico" aumento delle operazioni di contrabbando registrato di recente dalla vicina Giordania. Nelle scorse settimane, l'esercito giordano ha infatti riferito di aver sventato 361 operazioni di contrabbando dalla Siria e di aver sequestrato circa 15,5 milioni di pillole di narcotici di diverso tipo, tra cui Captagon e tramadolo, 760 chilogrammi di hashish e quasi 2 chilogrammi di eroina. Ancora ieri le autorità della dogana hanno sequestrato 2,7 milioni di pillole di Captagon in due camion fermati al valico di frontiera Jaber-Nasib, riaperto solo lo scorso settembre. Si tratta di numeri "drammaticamente alti", ha detto una fonte militare giordana al sito Arab News: "La coltivazione e la produzione illegale di droghe è diventata un'industria in crescita in Siria".

Un'altra fonte della sicurezza giordana ha raccontato che i trafficanti usano "droni e persino animali" per far arrivare la droga dalla Siria, dopo che le forze armate hanno individuato i percorsi e i tunnel usati lungo gli oltre 360 chilometri di frontiera. Secondo il sito siriano Enab Baladi, le operazioni di contrabbando sono concentrate nelle regioni meridionali di Daraa e Al-Suwayda e che gran parte delle rotte sarebbe controllata da tribù beduine armate che hanno legami in Giordania.

Per gli esperti interpellati dal quotidiano arabo sarebbe stata la forte presenza in Siria del gruppo sciita libanese Hezbollah a spingere il paese dilaniato dalla guerra a diventare un narcostato, con il conseguente aumento del traffico di droga in Giordania, negli Stati del Golfo e in Europa. Secondo Fayez Dweiri, generale in pensione e analista militare, il traffico degli stupefacenti servirebbe infatti a colmare la carenza di finanziamenti da parte di Teheran causata dalle sanzioni americane. Alla domanda se il governo siriano sia coinvolto nel traffico illecito di droga, Dweiri ha detto di "non avere alcuna prova".

Tuttavia il mese scorso il New York Times ha pubblicato una lunga inchiesta sull'industria della droga emersa dalle ceneri del conflitto in Siria, affermando che è gestita da stretti collaboratori e parenti del presidente Bashar al-Assad.

Secondo il quotidiano americano, gran parte della produzione e della distribuzione del Captagon è supervisionata dalla Quarta divisione corazzata dell'esercito siriano, unità di elite comandata da Maher al-Assad, fratello minore del presidente e uno degli uomini più potenti della Siria.

Le attività vedono quindi coinvolti uomini d'affari che vantano stretti rapporti con il governo, Hezbollah e altri membri della famiglia del presidente. Ad oggi, aveva sottolineato il Nyt, le sostanze stupefacenti rappresentano la prima voce dell'export della Siria.

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