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Gerusalemme – Oltre 300 feriti in due giorni, la città è una bomba a orologeria


Redazione Assadakah – La Città Santa è un vulcano sul punto di esplodere e l’incendio rischia di divampare sempre di più nelle prossime ore. L’allarme arriva dagli stessi ufficiali della sicurezza israeliana, che hanno avvertito il governo Netanyahu di una possibile escalation di violenza nella giornata di lunedì, quando si incroceranno due appuntamenti molto attesi da israeliani e palestinesi. Da un lato, la Giornata Internazionale di Gerusalemme, anniversario della conquista della città nel 1967 da parte delle truppe israeliane, tradizionalmente omaggiato con la Marcia della Bandiera e altri eventi; dall’altro, l’arrivo della sentenza del tribunale israeliano sulla possibilità che le autorità possano sfrattare decine di palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah e dare le loro case ai coloni.

La tensione è altissima dopo gli scontri che si sono succeduti per due notti di fila,i più violenti degli ultimi anni. In tutto si parla di circa 300 feriti. L’irruzione delle forze israeliane venerdì nella Spianata delle Moschee ha aumentato una tensione che montava da settimane a Gerusalemme Est, e che nella notte di sabato è divenuta di nuovo palpabile nelle vicinanze della Città Vecchia. Ci sono state proteste anche nelle città arabe nel nord di Israele. Violenti scontri sono stati segnalati anche vicino alla Grotta dei Patriarchi a Hebron.

Nella notte, ci sono stati disordini e scontri tra palestinesi e polizia israeliana all’ingresso della Città Vecchia, mentre decine di migliaia di fedeli musulmani pregavano nella vicina moschea di al-Aqsa. Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, almeno 100 persone sono rimaste ferite, tra le quali un bambino di un anno, e 14 sono state portate in ospedale. La polizia israeliana ha riferito che ci sono stati una ventina di soldati e almeno un agente feriti.

La Porta di Damasco, uno degli ingressi principali alla Città Vecchia, è stata ancora una volta l’epicentro di forti scontri tra i palestinesi e la polizia di frontiera israeliana, che ha utilizzato granate stordenti, idranti e agenti a cavallo per disperdere le manifestazioni. Le porte di almeno uno dei cancelli del complesso sono state chiuse durante gli scontri. Il giorno prima più di 200 persone erano rimaste ferite negli scontri intorno alla moschea.

Le autorità islamiche stimano che ci fossero 90mila persone radunate per le preghiere notturne nella moschea di al-Aqsa, il terzo luogo più sacro dell’Islam, per festeggiare Laylat al-Qadr, che commemora la notte in cui il Corano fu rivelato per la prima volta al profeta Maometto.

Le tensioni a Gerusalemme sono tornate a crescere perché i palestinesi lamentano costrizioni oppressive nonostante il mese sacro musulmano del Ramadan; e si attende l’imminente sentenza del tribunale israeliano sulla possibilità che le autorità possano sfrattare decine di palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah, e dare le loro case ai coloni ebrei.

Funzionari della sicurezza israeliani citati da Haaretz hanno avvertito il governo che la Marcia della bandiera potrebbe portare a un’escalation di violenza. Il Times of Israel cita funzionari della sicurezza secondo i quali sarebbe utile limitare gli eventi della Giornata di Gerusalemme o annullarli del tutto visto il livello della tensione nella Città Santa. Amos Gilad, ex capo dell’intelligence militare ed ex alto funzionario del ministero della Difesa israeliano, ha detto alla Radio dell’Esercito che la marcia dovrebbe essere vietata quest’anno. ″Eliminerei tutto ciò che crea attrito. Gerusalemme è attualmente una polveriera che potrebbe esplodere”, ha affermato Gilad.

Secondo la stampa israeliana, ci si aspetta che la polizia consenta la parata, in cui i giovani religiosi marciano attraverso Gerusalemme Est con le bandiere israeliane per celebrare la riunificazione della città nel 1967. Secondo il capo della polizia del distretto di Gerusalemme Doron Turgeman, l’area della Porta di Damasco e la strada principale tra la Porta e il Muro Occidentale, Hagai Street, saranno chiuse ai musulmani dal pomeriggio fino alle 19:30, e ai residenti verrà chiesto di entrare nella Città Vecchia attraverso altre porte. La polizia non ha ancora deciso se consentire agli ebrei di entrare nel Monte del Tempio lunedì. Negli anni precedenti lo hanno fatto, ma considerando la delicata situazione della sicurezza, la polizia potrebbe non consentire agli ebrei di entrare nel complesso. Lunedì mattina verrà presa una decisione sulla base di una valutazione dell’intelligence. Netanyahu ha detto che Israele non consentirà a elementi estremisti di compromettere la legge e l’ordine a Gerusalemme: “Continueremo a proteggere la libertà di culto, ma non permetteremo che elementi violenti provochino disordini”, ha dichiarato durante una riunione alla vigilia dell’anniversario. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha detto di ritenere il governo israeliano responsabile dei disordini e ha espresso “pieno sostegno agli eroi di Al-Aqsa”.


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