Assadakah News Agency - Fonti egiziane sostengono che il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, sia stato ucciso da un raid aereo israeliano, intrappolato in un tunnel e morto in seguito alle ferite nell’area di Khan Yunis. Le fonti sarebbero in contatto diretto con Hamas e riferiscono che Sinwar non comunica più da due settimane. La stessa cosa era anche apparsa sulla stampa israeliana pochi giorni fa e come fonte erano citati i servizi di sicurezza israeliani, che probabilmente hanno notato, al pari degli egiziani, l’assenza di istruzioni da parte di Sinwar nei negoziati che sono cominciati il 29 gennaio a Parigi e sono in corso al Cairo.
Che queste voci provino qualcosa è molto lontano dalla verità. La storia della caccia ai capi della Jihad è piena di annunci di morte infondati, puntualmente smentiti anche a distanza di anni. Credere che Yahya Sinwar sia morto sarebbe un grave errore di valutazione. Si possono fare speculazioni e la prima riguarda le trattative per il cessate il fuoco e per lo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele. Di fatto il leader di Hamas, che aveva partecipato ai negoziati che hanno portato al cessate il fuoco dell’ultima settimana di novembre, è tagliato fuori da questo round. Da quello che si sa, la sua posizione è molto più pragmatica rispetto ai leader di Hamas che vivono in esilio negli hotel di Doha, in Qatar, più confortevoli e meno pericolosi rispetto ai tunnel di Gaza. Sinwar, secondo le ultime informazioni disponibili, avrebbe accettato anche un cessate il fuoco di sei settimane (la proposta israeliana) mentre i leader esterni vorrebbero una tregua di quattro mesi e mezzo e in questo periodo sono loro a partecipare ai negoziati.
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