top of page
rroggero5

Gaza - Ultimi aggiornamenti: tempesta di bombe su Gaza

Assadakah News Agency - Ad oggi, 28 ottobre, a quasi un mese dall’inizio dei combattimenti fra Hamas e Israele, sono 30 i giornalisti, fotoreporter, videoreporter e operatori dell’informazione che hanno perso la vita documentando il conflitto della Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Nel frattempo, reparti israeliani con carri armati, di consistenza sempre maggiore, stanno compiendo da questa notte incursioni mirate, a quanto pare in preparazione dell’invasione in forze. Aviazione e artiglieria israeliani hanno compito Gaza con un vero e proprio uragano di fuoco fino all’alba, con bombardamenti senza precedenti.

I raid hanno colpito anche il campo profughi di Jabalia. Le poche informazioni provenienti dalla Striscia riferiscono di un massiccio tentativo di Israele di penetrare all’interno, verso Gaza City. Scontri sono segnalati a Bureji e in altre località. Sono stati colpiti circa 150 obiettivi sotterranei, tunnel compresi, e ucciso diversi terroristi tra cui il capo delle forze aeree di Hamas, Issam Abu Rukbeh, considerato il pianificatore principale dell’assalto sferrato da Hamas il 7 ottobre scorso, dirigendo i miliziani che sono entrati con i deltaplani nelle zone meridionali di Israele, e a coordinare gli attacchi con i droni.

Resta da capire se l'operazione della notte, ancora in corso, si tradurrà in una vera offensiva di terra, o se l'esercito si attesterà su altri obiettivi dopo aver portato a termine la missione, com'è accaduto per i blitz condotti fino a ieri.

Il sostegno alla causa palestinese non manca. Dal Libano, Hezbollah è pronto a intervenire, e da Tehran la solidarietà è assicurata. Proprio dall’Iran giungono infatti dichiarazioni che non lasciano spazio a dubbi: “Presto i criminali, i sionisti e i loro noti sostenitori saranno messi in ginocchio davanti alla determinazione, alla fermezza e alla resilienza del popolo della Palestina a causa dei loro crimini di guerra nella Striscia di Gaza” ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani.

Israele a sua volta accusa Tehran di essere la regia dell’attacco che l’altra notte ha ferito lievemente sei persone in Egitto vicino al confine israeliano, a Taba e Nuweiba. Due droni kamikaze, secondo gli israeliani partiti da una nave nel Mar Rosso o dallo Yemen, sono caduti vicino a un ospedale e un edificio residenziale.

Proseguono gli scontri anche in Cisgiordania, dove ieri tre palestinesi sono stati uccisi e 12 feriti a Jenin. Intanto, la popolazione di Gaza è allo stremo, mentre dai comandi israeliani viene diffusa la notizia secondo cui il comando operativo di Hamas si troverebbe in un tunnel sotto l’ospedale Shifa di Gaza City, dove si trovano oltre mille persone, e che quindi potrebbe diventare obiettivo sensibile.

Le informazioni si baserebbero su diverse fonti dei servizi militari e dello Shin Bet, per cui Israele denuncia il fatto come violazione: “Usare ospedali come infrastrutture del terrorismo, e gli abitanti di Gaza come scudi umani, è un crimine di guerra. La svolta è prossima, Hamas sentirà la potenza della nostra rabbia”. Di fatto, la notte appena trascorsa a Gaza è stata terrificante, e ha trasmesso la netta sensazione che le forze israeliane siano sul punto di iniziare l’offensiva.

Le vittime civili palestinesi sono ormai oltre settemila, in un territorio dove sono ammassati due milioni di persone, sottoposte ad assedio, blocco totale e bombardamenti quotidiani.

Le poche fonti dirette, come Paltel e Jawwal, hanno interrotto le comunicazioni, e anche le strutture di Al Jazeera sono sospese. Intanto, l’assemblea generale dell’ONU ha chiesto una tregua umanitaria, mentre si ignora ancora la sorte dei circa 200 ostaggi nelle mani di Hamas.

''Siamo riusciti a contattare i cittadini italiani a Gaza'' e ''stanno bene''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo su Rai Tre. I ''14 cittadini italiani, 7 con passaporto italiano e 7 con doppia nazionalità'' in questo momento ''si trovano nel sud della Striscia di Gaza'', ovvero ''in una zona lontana dai combattimenti e dalle esplosioni''.

Tajani ha spiegato di aver ''parlato con il console italiano a Gerusalemme, che è entrato in collegamento con gli italiani che sono nella Striscia di Gaza e che non stanno correndo pericoli perché non ci sono combattimenti in quell'area''.

Comments


bottom of page