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Gaza - Segretario Assadakah: "La verità sul conflitto"

Roberto Roggero - La situazione è decisamente allarmante nella Striscia e specialmente a Gaza City, in seguito a notizie su una imminente offensiva di terra da parte dell’esercito israeliano. Di fatto, ci si trova in stato di guerra Hamas, Jihad islamica e Brigate Al-Aqsa da una parte, e forze di occupazione israeliane dall’altra. Un conflitto senza precedenti, cha annulla i già limitati progressi del processo di pace. Le sirene d’allarme suonano continuamente nel sud di Israele, specie nelle aree di Bersheba e del Negev, e colonne di carri armati israeliani si dirigono verso la Striscia. Le vittime sono numerose, si parla di circa mille morti fra gli israeliani e di almeno 750 fra i palestinesi, con circa 4.000 feriti da entrambe le parti. Oltre 145 bambini e 100 donne sono morti per il fuoco dei reparti israeliani, che sparano senza pietà né distinzione, creando un autentico stato di panico.

Gaza è assediata, nonostante il Diritto Internazionale e il monito dell’ONU a Israele, che non è estraneo al completo disinteresse delle diverse Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Il segretario ONU per i Diritti Umani, Volker Turk, ha ufficialmente dichiarato un crimine privare i civili di beni essenziali per la sopravvivenza. USA e alleati affermano di tenere conto delle aspirazioni della popolazione palestinese, ma che non negheranno il proprio sostegno a Israele nel diritto di difendersi. Un atteggiamento decisamente ipocrita visto che da decenni Israele infierisce sui palestinesi che a loro volta, quindi, hanno lo stesso diritto.

La associazione di amicizia Assadakah riporta le parole del segretario nazionale, Franco Abdelkader Omeich: “Sono stupito dal comportamento degli Stati Uniti nella gestione della situazione catastrofica nella Striscia di Gaza. Invece di cercare di calmare la situazione umanitaria, vediamo che si inviano armi e munizioni a Israele. Se continua così, la situazione umanitaria peggiorerà. La maggior parte delle persone e delle comunità nel mondo non conoscono la verità sul conflitto tra israeliani e palestinesi. Non è un conflitto religioso o ideologico, o uno scontro di civiltà, ma un conflitto fra uno Stato occupante con una vera e propria presenza militare, e un popolo la cui terra è occupata da quasi 75 anni, il quale chiede il diritto alla propria autodeterminazione".

L’aviazione israeliana ha colpito oltre 200 obiettivi nella Striscia, soprattutto a Rimal e Khan Yunis, considerati centri logistici del terrorismo palestinese e privilegiati da Hamas come basi di partenza per gli attacchi in corso e il controllo del confine.

Rumori di esplosioni e immagini di fumo si sono viste nei pressi di Ayta al-Shaab, nel sud del Libano. L'esercito israeliano ha annunciato che i suoi elicotteri da combattimento stanno attaccando obiettivi nel territorio del Libano, senza fornire ulteriori dettagli. L'esercito israeliano sta colpendo obiettivi nel Paese confinante a nord in seguito a una non meglio precisata precedente infiltrazione di diversi uomini armati in Israele.

Al momento si sa di circa 150 soldati e agenti di polizia israeliani uccisi, fra cui anche celebri nomi come Jonathan Steinberg, comandante della Brigata Nahal, e il colonnello Roi Levy, comandante dell'unità Ghost, entrambi obiettivi dei palestinesi. Le autorità israeliane non hanno riferito il numero esatto delle persone prese in ostaggio, ma l'esercito ha fatto sapere di avere informato oltre 100 famiglie che i loro parenti sono prigionieri di Hamas, che ha fato sapere di essere pronta a sostenere una lunga guerra, con un ben fornito arsenale, e a utilizzare gli ostaggi per garantire il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele e all'estero. Secondo le ultime indiscrezioni, solo un piccolo numero di alti comandanti all'interno di Gaza era a conoscenza dell'incursione in Israele, e pare che anche Hezbollah sia pronto a unirsi alla battaglia.

Unico progresso umanitario, l’apertura del valico di Rafah che collega la Striscia con l’Egitto, dove circa 200mila palestinesi, sfollati dalle proprie case, sono già ammassati in attesa.

Altre notizie riferiscono di circa 1500 corpi identificati come terroristi palestinesi, rinvenuti al confine con Gaza, come i circa cento cadaveri israeliani rinvenuti nel kibbutz di Beheri, su confine orientale con la Striscia di Gaza, mentre Hamas annuncia che verrà giustiziato un ostaggio per ogni bombardamento israeliano, come avvenuto al mercato di Jabalia, dove le bombe hanno causato oltre 50 morti civili.

Sono 750 i dispersi israeliani, oltre agli ostaggi nelle mani di Hamas, fra cui cittadini americani e tedeschi. A ciò si devono aggiungere le accertate vittime palestinesi, che sarebbero circa 700, mentre il premier israeliano Netanyahu dichiara che “Israele è pronto a schiacciare Hamas e non si fermerà fino a che non ne rimarrà traccia”. Le autorità israeliane hanno annunciato il totale blocco energetico di Gaza, nessun tipo di energia, né cibo o benzina. Chiusura totale fino a totale annientamento della resistenza palestinese, con occupazione diretta e senza scrupoli. Il Diritto Internazionale è solo un particolare trascurabile…

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