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Gaza - Ultimatum di Hamas, Israele prepara attacco

Assadakah Cairo - Mentre i portavoce di Hamas, dalla Striscia di Gaza, accusano il presidente americano Joe Biden di coprire con dichiarazioni diffamatorie i crimini dell’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi, sul terreno continuano gli scontri armati. In territorio israeliano sono stati ritrovati i corpi di circa 1500 palestinesi, considerati terroristi, mentre l’intera Striscia di Gaza è posta sotto un vero e proprio assedio e artiglieria, carri armati ed aerei continuano a bombardare. Manca ogni genere di supporto, niente cibo, acqua o energia elettrica. Nelle prossime ore potrebbe scattare l’operazione militare via terra ordinata da Benjamin Netanyahu.

I morti israeliani ufficialmente registrati sono circa 1.200 ma il numero è destinato a salire, i feriti oltre 4.500. Tra gli ostaggi presi da Hamas, ci sono anche due italiani, una coppia di cui non si hanno notizie da giorni, come ha spiegato il vicepremier Antonio Tajani, in contatto costante con l’Unità di Crisi del ministero degli Esteri. Nel frattempo Hamas ha dato un ultimatum ai cittadini israeliani di Ashkelon, a 40 km da Gaza.

Secondo le ultime notizie, alcuni aerei americani sono già arrivati in Israele, con il loro carico di armamenti, e una portaerei della US-Navy, mentre pare che anche dalla Siria e dal Libano siano partiti razzi contro Israele, da zone immediatamente sottoposte ad attacco di rappresaglia. Al confine con la Striscia di Gaza sono stati rinvenuti centinaia di corpi di persone uccise nella prima ondata dell’attacco di Hamas, in un kibbutz di Kfar Aza. Il valico di Rafah, al confine egiziano, è nuovamente chiuso e bombardato, con migliaia di palestinesi ammassati in fuga, il porto di Gaza è continuamente bombardato dagli aerei israeliani, e pare che anche gruppi appartenenti a Hezbollah si stiano mobilitando in Libano e in Israele sia in corso la mobilitazione generale per un’offensiva su vasta scala, come ha riferito il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Hamas non terrà discussioni su prigionieri e ostaggi in mano delle forze della resistenza fino alla fine della campagna militare, ha detto il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, mentre il presidente egiziano Al Sisi continua a perseguire la via del dialogo, offrendo la propria mediazione nel raggiungimento della "Soluzione a Due Stati" e porre fine agli scontri armati.

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