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Gaza - Ultima ora

Assadakah Beirut - Diversi reparti israeliani restano insediati all’interno dei confini della Striscia di Gaza, come punti avanzati per una eventuale occupazione diretta di Gaza City, sottoposta ad assedio con la speranza di una resa che consenta lo smantellamento di Hamas.

I gruppi speciali israeliani stanno estendendo ulteriormente le operazioni di terra nel nord dell'enclave palestinese, dove infuria la battaglia con la resistenza palestinese di Hamas.

Il premier israeliano è comparso in pubblico nella prima conferenza stampa dopo il 7 ottobre, e ha espressamente dichiarato che la guerra dentro Gaza sarà dura e lunga, “una seconda guerra di indipendenza, per ripagare gli assassini con quello che hanno fatto", e ha ribadito i due obiettivi dell'operazione: annientare Hamas e liberare i 230 ostaggi. A tale proposito, Hamas ha fatto sapere di essere disposta allo scambio: un ostaggio per un prigioniero detenuto nelle carceri dello stato ebraico, che però sono circa 7.000. La proposta è stata rifiutata dal portavoce militare Daniel Hagari, che l'ha definita "terrorismo psicologico".

Al nord della Striscia da venerdì sera stanno operando forze israeliane di combattimento combinate, composte da mezzi corazzati, genieri e fanteria con l'obiettivo di rimuovere ogni resistenza, demolire le postazioni di lancio di missili antitank e mortai, e soprattutto neutralizzare la rete dei tunnel di Hamas e privare la Striscia di ogni copertura internet bloccare le comunicazioni, il tutto occupando una fascia protetta di almeno 2 km da dove lanciare un attacco massiccio contro le milizie armate.

Da parte sua, Hamas riferisce di avere fermato l'offensiva israeliana nella Striscia e di aver causato ingenti perdite. La resistenza si dice pronta allo scontro, e denuncia come crimine di guerra le privazioni imposte da Israele alla Striscia e in particolare alla popolazione di Gaza City. Il quadro generale a livello internazionale appare frastagliato. Anche gli USA si sono detti estremamente preoccupati per la situazione e appaiano favorevoli più ad interventi chirurgici che ad un'invasione su larga scala.

Secondo le ultime informazioni, sarebbero stati uccisi Ezzam Abu Raffa, responsabile del sistema dei missili anti tank, droni e sorveglianza aerea, e dell'intera difesa aerea di Hamas, nonché fra i principali ideatori dell'attacco del 7 ottobre. Con lui, anche Ratib Abu Tzahiban, comandante delle forze navali della Brigata Gaza City, altra pedina importante dello schieramento di Hamas.

Nella Striscia infine, dove la popolazione è allo stremo, i morti sono arrivati a oltre 8.000 e altri ancora sono sotto le macerie. I feriti non si contano, gli sfollati nemmeno…

La Mezzaluna Rossa palestinese (Prcs) ha riferito che Israele ha chiesto di evacuare immediatamente l'ospedale di al-Quds nella Striscia di Gaza, poiché sta per essere bombardato. Da questa mattina ci sono stati raid a 50 metri dall'ospedale.

Bombe incendiarie nel sud del Libano, tra cui la zona vicino alla base Onu di Naqura, che ospita il quartier generale della missione Onu (Unifil), di cui fanno parte un migliaio di militari italiani, fortunatamente senza conseguenze.

Il comando israeliano riferisce che nelle ultime 24 ore sono stati colpiti oltre 450 obiettivi di Hamas, inclusi centri di comando operativi, posti di osservazione e basi di lancio missili.

Intanto gli sforzi umanitari a Gaza, guidati dall'Egitto e dagli Stati Uniti, saranno ampliati da domenica, come confermato dal portavoce dell'esercito israeliano, generale di brigata Daniel Hagari, aggiungendo che gli abitanti di Gaza sono stati avvertiti per più di due settimane, attraverso diversi mezzi di comunicazione: devono stare lontani dagli avamposti appartenenti ad Hamas. La situazione a Gaza è disperata.

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