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Gaza - UE: "Riaprire corridoio umanitario"


L'Unione Europea ha annunciato che sta conducendo trattative senza pause per aprire un corridoio sicuro per fornire aiuti urgenti alla Striscia di Gaza.

Il portavoce dell'Unione Europea per i territori palestinesi, Shadi Othman, ha affermato che i Paesi UE e i partiti regionali e internazionali stanno lavorando per consentire l'ingresso di aiuti, acqua ed elettricità nella Striscia di Gaza, e ha sottolineato che il requisito fondamentale è concentrarsi sulla necessaria dimensione umanitaria e garantire che non si verifichino disastri maggiori. Othman ha poi aggiunto che il protrarsi della situazione significa un inasprimento della crisi esistente e la catastrofe umanitaria è una eventualità che purtroppo non si può escludere a priori.

Il tutto avviene dopo che il sottosegretario del Ministero della Salute nella Striscia di Gaza, Yousef Abu Al-Rish, ha dichiarato che tutti i letti d'ospedale nella Striscia sono pieni e non vi è più disponibilità. Abu Al-Rish ha aggiunto che anche le medicine e le forniture mediche stanno finendo. Ieri, 11 ottobre, tutti comuni di Gaza hanno evidenziato il pericolo di una catastrofe sanitaria e ambientale nella Striscia.

Yahya Al-Sarraj, capo dell'Unione dei Comuni della Striscia di Gaza, ha dichiarato durante una conferenza stampa: “Mettiamo in guardia la comunità internazionale da un'imminente catastrofe sanitaria e ambientale a causa dei continui bombardamenti israeliani sulla Striscia, e della carenza di carburante ed elettricità”, mentre Abdullah bin Zayed, ministro degli Esteri degli Emirati Arabi, discute dell'avanzamento degli sforzi di tregua tra palestinesi e israeliani.

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha chiesto di facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza attraverso valichi e passaggi prescelti e ha affermato che non dovrebbero esserci ostacoli affinché il suo personale possa trasportare beni di prima necessità nella Striscia.

Una dichiarazione rilasciata dal Programma ONU sottolinea che ai palestinesi manca cibo, acqua e beni di prima necessità, ed è una priorità assoluta garantire aiuti e finanziamenti per raggiungere urgentemente coloro che ne hanno bisogno.

Secondo le stime ONU servono più di 17 milioni di dollari nelle prossime 4 settimane per affrontare questa situazione critica, sottolineando che il Programma Alimentare Mondiale ha collaborato con l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) per distribuire prodotti pronti per l'uso. consumare le scorte di cibo per 73.000 sfollati nei rifugi di Gaza. Si teme di rimanere senza risorse vitali a Gaza City, e le infrastrutture gravemente danneggiate ostacolano la produzione e l'approvvigionamento alimentare e interrompono le reti di distribuzione. Il Programma Alimentare Mondiale in Palestina ha descritto la situazione attuale come devastante, e sta lavorando per garantire che gli aiuti necessari per sopravvivere. Attualmente, in collaborazione con l'UNRWA, il PAM ha raggiunto oltre 180mila persone.

Marwa Al Khayal

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