Roberto Roggero - Si torna nuovamente indietro, tutto da rifare. Il processo di pace non riesce a funzionare e ancora una volta è scoppiata la guerra, questa volta come mai prima. Dalla Striscia di Gaza, Hamas ha attaccato in forze Israele, che risponde con la dichiarazione dello stato di guerra, il richiamo dei riservisti, mobilitando l’esercito, con colonne di carri armati che si dirigono verso Gaza.
La Resistenza palestinese ha comunque compiuto un errore, passando dalla parte del torto, con azioni effettivamente criminali come l’attacco al rave party dove hanno perso la vita centinaia di persone altre sono state ferite, altre ancora sequestrate.
I bombardamenti israeliani a Gaza City non si sono fatti attendere e sulla linea di confine si combatte accanitamente. Le ultime informazioni parlano di oltre 700 morti e 2.700 feriti israeliani, oltre a più di 750 dispersi e almeno un centinaio di ostaggi. Un bilancio raccapricciante, purtroppo destinato ad aumentare. Dal lato palestinese, le vittime ammontano a 413, con 2.200 feriti.
In questo scenario, gli Stati Uniti stanno valutando lo spostamento di navi e aerei nelle vicinanze di Israele, segno di un possibile intervento o supporto militare.
Si continua a parlare di rapporti segreti fra Hamas e Iran, accusato di avere fornito supporto militare e logistico, approvando il piano in una non ancora accertata riunione segreta a Beirut avvenuta la scorsa settimana. Un attacco comunque pianificato nei minimi dettagli, con un elenco dettagliato di obiettivi. E’ ciò che riporta il Wall Street Journal citando alcuni membri di Hamas e Hezbollah. Gli attacchi aerei israeliani e i bombardamenti di artiglieria hanno colpito più di 500 obiettivi appartenenti ai gruppi di Hamas durante la notte.
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