Lorenzo Utile - L’esercito israeliano ha dichiarato che continuerà a operare nella città di Rafah, a sud di Gaza, e a Jabalya, nel centro della Striscia, sulla base di informazioni riguardanti obiettivi terroristici.
“Non c’è forza al mondo che possa scoraggiare o fermare Israele nel suo perseguimento di Hamas e nella protezione dei suoi cittadini”. Lo ha affermato Avi Hyman, uno dei portavoce della Israel Defence Force. Il tutto in riferimento al disinteresse manifesto nei confronti della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja decidesse di “ordinare” un cessate il fuoco a Gaza.
La Corte ha annunciato che emetterà domani alle 15 ora italiana la sua decisione sull’ultima richiesta urgente del Sud Africa di ordinare un cessate il fuoco a Gaza. L’ambasciatore del Sud Africa in Olanda, Vusimuzi Madonsela, aveva sollecitato la giuria di 15 giudici internazionali a ordinare a Israele di “ritirarsi totalmente e incondizionatamente” dalla Striscia di Gaza. Israele nega fermamente le accuse di genocidio, ma afferma che non interromperà le operazioni.
È la terza volta che la Corte Internazionale di Giustizia tiene udienze sulla guerra a Gaza da quando, a dicembre, il Sud Africa ha presentato un procedimento, accusando Israele di genocidio. Inoltre, il procuratore capo con sede all’Aja, presso la Corte Penale Internazionale, ha richiesto di emettere mandati d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e per tre leader di Hamas per accuse legate alla guerra a Gaza.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che l’esercito sta dispiegando ulteriori forze a Rafah, per proseguire e intensificare anche l’appoggio aereo, per il completo raggiungimento degli obiettivi, ovvero sterminare la popolazione palestinese.
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