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Gaza - Il fronte si allarga, no accordo Corridoio Philadelphia

Assadakah News Agency - Al termine del 116° giorno di guerra nella Striscia di Gaza, le vittime palestinesi sono oltre 28mila, i feriti non si contano, fra sfollati e profughi, mentre da Washington arriva l’ordine esecutivo del comandante in capo delle forze armate, ovvero il presidente Biden, che applica le sanzioni ai coloni estremisti israeliani in Cisgiordania, nonché per quanto riguarda gli obiettivi iraniani da colpire, specialmente per il teatro di operazioni Golfo di Aden-Bab el Mandeb-Mar Rosso.

Da Tel Aviv, il ministro della sicurezza nazionale, Ben Gvir (destra radicale), ha il coraggio di ribattere che sono i coloni ad essere attaccati.

Nel frattempo, da fonti egiziane si ha la conferma che non si è raggiunto l’accordo sul controllo del confine sud fra Striscia di Gaza ed Egitto, noto come Passaggio Salah Al-Din o Corridoio Philadelphia, oggetto di disputa fra Egitto e Israele da vari mesi.

La radio militare israeliana aveva annunciato che Israele aveva comunicato l’intenzione di entrare nell'area grazie a una serie di contatti intercorsi fra Israele ed Egitto, ma Il Cairo si è sempre opposto a tale opzione.

Il Corridoio Philadelphia (14 km x 100 metri) funge da zona cuscinetto lungo il confine tra Egitto e Gaza, come stabilito dal trattato di pace tra Egitto e Israele del 1979. Dal ritiro di Israele da Gaza nel 2005, le forze di sicurezza egiziane sono state responsabili del pattugliamento di questo corridoio che si estende dal Mar Mediterraneo fino al valico di Karm Abu Salem. Nel mese di ottobre, l'Egitto ha messo in guardia Israele da qualsiasi operazione militare lungo questa lingua di terra. Tuttavia, pochi mesi dopo, a fine dicembre, Netanyahu ha affermato, suscitando non poche polemiche, che il controllo del Corridoio Filadelfia “deve essere israeliano”.

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