Assadakah News - Dovrebbero riprendere questa mattina al Cairo i colloqui per raggiungere la tregua a Gaza, dopo i segnali positivi della vigilia poi il rallentamento da parte di Hamas, che pretende il ritiro completo dei militari israeliani dalla Striscia, accusando il leader israeliano Benjamin Netanyahu di ostacolare l'intesa per motivi personali. I negoziatori di USA, Qatar ed Egitto che cercano di fermare la guerra in corso ormai da sette mesi, hanno proposto una pausa di 40 giorni, e lo scambio degli ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, e hanno incontrato una delegazione di Hamas per un nuovo ciclo di colloqui.
Nonostante i tentativi della diplomazia, fino ad oggi i mediatori non sono riusciti ad arrivare a nuova tregua come quella di una settimana che ha permesso il rilascio di 105 ostaggi lo scorso novembre, in cambio di detenuti palestinesi nelle carceri di Israele. Sulle trattative pesa la prospettiva di un prossimo attacco israeliano a Rafah, dove secondo l'OMS si rifugiano 1,5 milioni di palestinesi, provenienti dal Nord della Striscia, quasi metà dell'intera popolazione del territorio palestinese.
Da parte sua, Israele non ha inviato alcuna delegazione e un alto funzionario israeliano ha minimizzato le prospettive di una fine guerra, sottolineando l'intenzione di invadere Rafah. Le possibilità di un restano legate alla questione se Israele accetterà la fine della guerra senza raggiungere l'obiettivo di distruggere Hamas. Il canale televisivo egiziano Al-Qahera News ha dichiarato che è stato raggiunto un consenso su molti punti controversi, ma non ha fornito dettagli.
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