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Gaza - Bombe su sede ONU, ministro israeliano non esclude attacco a Beirut

Assadakah Beirut - Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, non esclude un eventuale attacco a Beirut. In risposta alla domanda di una giornalista che voleva sapere quale fosse la linea rossa di Israele nei confronti di Hezbollah, in merito alla situazione in Alta Galilea, Gallant ha risposto: ''Se sentirete che abbiamo attaccato Beirut, comprenderete che Nasrallah ha oltrepassato quella linea''.

Nel frattempo, i blindati del generale Beni Aharon sono stati i primi a entrare nel corridoio, alla testa della Brigata 401, e ora si combatte intorno all’ospedale Al Shifa, dove si trovano circa 2.500 persone, fra ricoverati, feriti e sfollati, senza energia elettrica.

Altre vittime, fra le migliaia di rifugiati che si trovavano nei pressi, sono state causate da un bombardamento israeliano che ha colpito una sede ONU, evacutata dai dipendenti e utilizzata come centro di raccolta.

In meno di una settimana l’aviazione israeliana ha sganciato circa 6mila bombe nella Striscia di Gaza, una delle aree più densamente popolate al mondo. Un numero di ordigni quasi pari a quello impiegato dagli americani in Afghanistan in un anno, con molte voci internazionali che accusano Tel Aviv di aver messo in atto una punizione collettiva contro i palestinesi, e le Nazioni Unite che hanno chiesto un immediato cessate il fuoco in un documento congiunto firmato da decine di organizzazioni internazionali, elencando il numero di esplosivi lanciato contro Gaza.

Il presidente iraniano Raisi chiede di definire l'esercito israeliano come organizzazione terrorista, altrettanto il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah: "Il tempo sta scadendo per l'entità sionista e per coloro che la sostengono".

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